Maria Lai è estremamente schiva e riluttante all’esibizione al limite della visibilità, al punto di progettare, qualche anno fa, una raccolta di tutta la sua opera da blindare in una sorta di time-capsule per un indeterminato periodo di oblio. Il film percorre la sua opera e il suo pensiero. Più di lei, quindi, è la sua opera che racconta. “Il viaggio è la casa. Non solo la mia casa, ma quella di tutti noi. Siamo sulla terra, che gira a circa trenta chilometri al secondo, in un viaggio che è pur sempre un viaggio speciale, dove non si distingue la partenza dal ritorno. La vera nostalgia non è quella per un’isola. E’ l’ansia di infinito”. Clarita di Giovanni ha vissuto e studiato a Genova e a Bologna, al DAMS diretto da Umberto Eco dove si è laureata con un saggio sulla Semiotica del Teatro. Si dedica in quegli anni alla sperimentazione video e cinematografica, collaborando con artisti d’avanguardia soprattutto a Milano. Inizia poi alla fine degli anni ‘80 una collaborazione con la Rai e a Milano, attività che diventerà una vera e propria professione che ad oggi conta più di 60 titoli riferiti a lungometraggi e produzioni italiane e internazionali cui ha collaborato in qualità di aiuto regista e regista di seconde unità (tra gli altri con Dino Risi, Lizzani, Roger Corman, John Irvin…). Sviluppa nel 2007 “Sardegna Andata e Ritorno”, nato da un soggiorno per lavoro, di 25 puntate (sardegnaandataeritorno.blogspot.com), un’antologia etnografica moderna realizzata attraverso 100 testimoni.
Titolo: Ansia d’infinito
Regia: Di Giovanni Clarita
Durata: 52’
Prodotto da: SGR Studio