Mostra a cura di Andrea Dall’Asta SJ e Daniele Astrologo Abadal, Ilaria Bignotti, Mariachiara Di Trapani, Massimo Marchetti, Gabriele Salvaterra
La mostra Conflitti, con le opere degli artisti che si
sono segnalati al Premio Artivisive San Fedele 2014/2015, indaga un tema quanto
mai attuale: la violenza.
Pensiamo semplicemente a quanto sta accadendo in questi
giorni, dalle decine di morti in seguito all'attacco terroristico all'aereo
russo agli sconvolgenti episodi di Parigi, per non parlare dei tragici eventi
accaduti tempo fa in Kenya, in cui hanno trovato la morte decine di studenti
cristiani, agli attentati di Boko Haram in Nigeria … Popoli in fuga,
dall'Africa al Medio Oriente, sembrano configurare nuovi esodi dalle
proporzioni drammaticamente inedite. Oggi più che mai, la violenza sembra
scatenarsi in diverse parti del mondo, lasciando tutti smarriti e sbigottiti.
Interessi economici, politici e religiosi sembrano intrecciarsi senza soluzione
di continuità, generando odi, scontri tra popoli, economie, stati …
La violenza attraversa tutta la storia dell’umanità, sin da
quando, nelle scritture ebraiche, Caino uccide suo fratello Abele, come se
questa fosse inscritta nell'essere stesso dell’uomo. Da dove nasce l’odio, la
sete di vendetta, il risentimento? Se non è dominata, la violenza genera
violenza, in una spirale senza fine, in una continua ricerca di sopraffazione
dell’altro, generando dolore, morte. Come porvi un freno e arrestarla? Di
fronte alla tragicità dei conflitti di oggi, quali soluzioni durature, per
portare un messaggio di pace e di riconciliazione?
La mostra presenta lavori di Laura Bisotti, vincitrice del Premio
San Fedele, Vittorio Mortarotti (con un progetto in collaborazione con Anush Hamzehian), vincitore del Premio Rigamonti, Giulia Zappa,
segnalata dai curatori, Michele Parisi, secondo classificato, e Pietro
Masturzo, terzo classificato.
Il tema, molto ampio, è declinato secondo diverse
direttrici, indagando tragici aspetti tratti dall'attualità, dalle distruzioni
dei siti archeologici di Palmira, Hatra e Nimrud, alla guerra in atto a Gaza,
ma anche da riflessioni su come si generano conflitti, come nella dimensione
linguistica. Sono ricerche che invitano a riconoscere quella violenza che abita
ciascun uomo, affinché la possa contenere e superare.