Franco Vimercati: artista straordinario, certamente tra i più importanti dell'arte italiana del secondo dopoguerra, la cui esistenza è indissolubilmente legata alla rappresentazione di pochi oggetti della vita quotidiana, mediante l'obiettivo fotografico. Ricerca, dunque, apparentemente semplice, se considerata solo dal punto di vista del soggetto rappresentato. Le immagini di un ferro da stiro, di un barattolo, di un bicchiere con camelie, di una bottiglia, sono tuttavia all'origine di una profonda elaborazione di pensiero che si interroga incessantemente sul senso della visione, sulle ragioni del gesto fotografico. Immagini che costituiscono il risultato di una ricerca compiuta per più di vent'anni.
Non è tanto importante creare immagini, sembra voler dire l'autore, quanto interrogarsi sulla modalità con cui il nostro occhio vede la realtà che ci circonda, sugli infiniti punti di vista con cui la nostra coscienza entra in relazione con il mondo. In questa ricerca, Franco Vimercati, è molto vicino alle indagini di Cezanne- è sufficiente ricordare i paesaggi rappresentanti le Montagne Sainte Victoire o ancora alle ricerche compiute di Morandi o da Albers o ancora alle osservazioni fenomenologiche di Husserl o di Merleau-Ponty.