All’interno del ciclo triennale di cinema, musica, arti
figurative sulla drammaturgia occidentale, il terzo appuntamento con l'inaugurazione della mostra
di Georges Rouault e la proiezione acusmatica del film Au hasard Balthasar di Robert Bresson.
Georges Rouault. La notte della Redenzione
A cura di Andrea Dall’Asta SJ ed Elena Pontiggia
Tavola rotonda con Andrea Dall’Asta SJ, Roberto Diodato ed Elena Pontiggia
Attraverso una
selezione della sua produzione grafica, la mostra Georges Rouault, La notte
della Redenzione, presenta una quarantina di fogli, nei quali rivela tutta la
sua capacità di dipingere un’umanità ferita, lacerata, attraverso forti
contrasti di tono e contorni esasperati, liberando una spregiudicata immediatezza espressiva. I temi affrontati
dall’autore raccontano un mondo popolato da clown, prostitute, vagabondi, tipi
grotteschi, poveri e umili che si contrappongono a presuntuosi, potenti e
ricchi. Nei suoi primi cicli, Rouault si concentra sull’oscurità del peccato in
cui s’immerge la tumultuosa vita dell’uomo. Successivamente, come in Passion, i soggetti si collocano in
un orizzonte di pace e di quiete. A una visione dalle forti tinte drammatiche
succede una calma che si fa espressione di una pienezza di vita, di una
speranza di riscatto. Una presenza costante ispira tutta l’opera dell’artista:
Gesù Cristo, che prende su di sé il peccato del mondo per la salvezza
dell’umanità. È il Christus patiens, raffigurato nella maestà del suo dolore,
devastato e sublime allo stesso tempo, straziato e risplendente di luce. Nel Miserere,
il suo ciclo più importante, in cui si ispira alle atrocità della Grande Guerra
del 1914-1918, Rouault si concentra su volti taciturni, vagabondi, chiusi nella
propria sofferenza, gonfi di un nero bituminoso, come a conservare
quell’oscurità della terra da cui provengono. Sono la rappresentazione del
fallimento della condizione umana: l’immagine stessa di Cristo sulla Croce. Tuttavia, custodiscono una speranza. Sono feriti, ma non
disperati. Senza speranza, portano la speranza. La salvezza è lo sguardo di
misericordia di Dio sull’umanità. È il velo di pietà sulla miseria umana, che
culmina con la Croce in cui il Figlio di Dio muore per la salvezza del mondo.
Sulla Croce Dio si fa infatti solidale con l’uomo, assumendone la lacerazione e
il dolore. Sulla Croce, si fa Deus absconditus. Come il sole nel suo viaggio notturno. Il sole
c’è, ma occorre attendere l’alba per vederlo. È la notte della Redenzione. Al
termine della notte, ci accoglie la luce della Risurrezione.
fino al 17 dicembre 2014
16.00/19.00 dal martedì al sabato e al mattino su
richiesta
A seguire in Auditorium San Fedele:
Cin’Acusmonium ore 21.00
Au hasard Balthasar (1966) di Robert Bresson
Interpretazione acusmatica live di Giovanni Cospito e Dante
Tanzi
Presenta Silvano Petrosino