Dopo aver partecipato a diverse edizioni del Premio Arti
Visive San Fedele, Giorgio Tentolini (1978) torna ad esporre in galleria
proponendo, per la personale che sarà inaugurata il prossimo mese di gennaio in Spazio Aperto, una nuova serie di lavori completamente inediti e creati
appositamente per questa occasione, dedicati alle opere d’arte che, nei secoli,
sono andate perdute.
Guerre o calamità naturali, eventi politici o sociali,
religioni trasformate in ideologie, censure, rivolte e incidenti, tanto per
caso quanto per volontà, hanno condannato all’oblio una parte dell’immenso
patrimonio della nostra cultura; nei secoli, infatti, l’umanità ha spesso
assistito, impotente o correa, all’irreparabile distruzione e perdita di
numerosi capolavori dell’arte che il genio del pensiero umano ha saputo
tramandare ai posteri. Una storia di bellezza che si è, per colpa o per
destino, spezzata e spenta annullando e cancellando per sempre l’eredità
preziosa che questi beni rappresentavano.
Dagli affreschi di Assisi rovinati dal terremoto ai roghi
nazisti dell’arte da loro definita come “degenerata”, dalle opere perdute nei
bombardamenti alla cancellazioni volute dal sedicente Stato Islamico o dai
Talebani – per fare alcuni esempi – Tentolini ripropone, con la sua sensibile
capacità di evocare visioni, la trasfigurazione di quei capolavori annullati e
distrutti, concedendone l’apparizione attraverso la trasfigurazione delle loro
immagini nella delicatezza evanescente delle sue opere.
Mobili strisce di carta sedimentate le une sulle altre,
pagine intagliate, veli e stratificazioni depositate di istanti, quasi
fugacemente, tornano ad accogliere, nel lirismo delle forme e delle attitudini
tipiche dell’arte espressa dal giovane artista, la presenza fantasmatica di una
bellezza che nessun atto o gesto, violento e distruttivo, potrà mai annientare
perché viva nella memoria del tempo. Senza perdere il senso della propria
storia, la stessa memoria di quell’arte scomparsa, proprio come la delicatezza
di un ricordo, rivive nelle tracce delle immagini proposte dalle opere di
Tentolini, rievocando oggi tutta il suo splendore struggente e la sua fragile
potenza.
Fino al 25 febbraio 2017
martedì/sabato
16.00 – 19.00
al mattino su
appuntamento, chiuso i festivi