Goya
Auditorium 10 novembre 2009, oe 18.15
Lab80 film
Conferenza introduttiva di Michele TavolaSi ringrazia: Lab80 film editore del filmato
Per descrivere, interpretare e spiegare l’opera di Goya sono stati versati fiumi di inchiostro, ma c’è un altro modo di ripercorrere e, si potrebbe addirittura dire, rivivere i suoi capolavori. Senza parole, attraverso il fluire di immagini e note, come ci insegna Luciano Emmer che, con documentari da lui stesso ribattezzati “racconti dell’arte”, ha inventato una maniera diversa di fare critica. Il movimento della telecamera sugli affreschi, sui dipinti e sulle incisioni, insieme al sapiente montaggio, svela aspetti inediti e inconsueti, fa risaltare particolari emblematici e guida lo spettatore, esattamente come farebbe un critico attraverso un linguaggio verbale, nella lettura delle opere d’arte.
In un quarto d’ora di pellicola Emmer riesce a esprimere quello che sarebbe difficile condensare in un manuale. Si parte dalle immagini più spensierate che Goya abbia dipinto, i cartoni per gli arazzi reali, e ci si trova a bere e a festeggiare sulle rive del Manzanarre, si incrociano gli sguardi degli innamorati, si danza nel girotondo e si ondeggia, su e giù, insieme al fantoccio lanciato in aria da giovani fanciulle in un momento d’ozio. Il tono cambia all’improvviso di fronte ai drammi della guerra e agli incubi dei Capricci e delle “pitture nere”. Il regista dedica un ampio passaggio alla Tauromaquia, riuscendo a drammatizzare la sequenza delle incisioni e a dare la sensazione di assistere veramente a uno scontro all’ultimo sangue tra tori e toreri. Le immagini si avvicendano in maniera incalzante e la chitarra di Segovia, autore della colonna sonora, amplifica la tensione del momento.
Negli anni Quaranta Emmer girò due documentari dedicati a Goya, intitolati La pradera de San Isidro e Disastri della guerra. Recentemente, in occasione della mostra Tauromachie e altre battaglie, tenutasi a Ponteranica, li ha restaurati aggiungendo il colore.