"Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di
cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro il tizio
per farsi coraggio si ripete ‘fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene,
fino a qui tutto bene’. Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio".
Sono le prime parole de L’Odio di Mathieu Kassovitz, mentre
sullo schermo compare una molotov che arriva dallo spazio e sta andando a
schiantarsi sulla terra. Sono parole che annunciano l’ineluttabile quando è
troppo tardi per rimediare, senza nemmeno spiegare il motivo per cui si è
arrivati a questo punto. Il tizio è già caduto e basta. Il perché, ormai, poco importa. Quello che sta per succedere
è inevitabile.
È la medesima atmosfera che si respira nei Processi di
caduta di Patrizia Novello, undici opere dipinte nel 2012 dedicate allo stato
d’animo di chi sta precipitando. Che si tratti di una caduta fisica e reale o
di un baratro metaforico e spirituale, non fa nessuna differenza. Nonostante lo
stile rarefatto, il soggetto è inequivocabile: nel cielo buio, tra le nuvole,
si intuiscono incidenti aerei, qua e là nel vuoto qualche paracadute aperto. Qualcosa è successo, qualcosa deve succedere, Patrizia
Novello rappresenta l’attimo di sospensione tra il punto di partenza e quello
di arrivo, amplificandolo e dilatandolo, nella vana speranza che duri in
eterno. Nel tentativo ingenuo di sciogliere quel grumo di dolore che ogni
tragedia provoca e che spesso, ciascuno di noi, si porta dentro per una vita
intera. Come i bambini che mettono la testa sotto le coperte o sotto la gonna
della mamma, convincendosi che quando usciranno da lì sarà passato tutto, sarà
tutto a posto. L’artista cerca di prolungare il più possibile l’attesa,
senza più pensare alla causa del male e cercando di allontanare il momento in
cui si dovranno fare i conti con le conseguenze. Non ci dice cosa è accaduto
agli aerei, non ci svela se i paracadutisti si salveranno. Patrizia Novello
tiene in sospeso il tempo e lo spettatore.
Processi di caduta di Michele Tavola
fino al 31 ottobre 2014
mart/sab 16,00 – 19,00 (al mattino su appuntamento)