Il Volto di Cristo

Dal Mandylion alla Sindone
Auditorium martedì 18 maggio 2010,  ore 18.15

L’ostensione della Sindone, esposta a Torino fino al 23 maggio, offre l’occasione per trattare uno dei temi artistici più avvincenti e al tempo stesso più delicati: quale è la vera immagine di Cristo? Vedere il volto del Redentore è un desiderio a cui ogni uomo aspira. Sono le immagini che riproducono il santo Volto a essere oggetto di particolare devozione, di culto e di studio. Questa tradizione arriva a Roma dall’Oriente e affonda le sue origini da un episodio dei Vangeli Apocrifi in cui si dice che, durante la Passione, mentre Cristo sale al Golgota, una donna di nome Veronica gli deterge il viso con un telo quadrato, sul quale resta impressa l’immagine del Suo volto. Inizia così la tradizione profana che vede nella Veronica la “vera icona”, cioè l’immagine originale, del volto di Cristo. Il telo dipinto con il volto di Cristo (mandylion) viene considerato, quindi, come un vero ritratto. La fede popolare attribuisce all’icona potere miracoloso, così come accadeva per tante reliquie che circolavano in quel tempo in Oriente e in Europa. Celebri sono i teli di Edessa, in Mesopotamia, di santa Maria Maggiore, a Roma, di san Giovanni in Laterano (ora in Vaticano), sempre a Roma, della chiesa di Santa Croce a Gerusalemme. Numerose sono anche le tele dipinte e le sculture nelle quali molti artisti si sono cimentati nella rappresentazione del santo volto, prendendo spunto dalle prime icone orientali e da quelle romane, con grande perizia stilistica e dovizia filologica.