La memoria negata: la Turchia e il genocidio degli armeni

Fotografie di Kathryn Cook
Spazio Aperto San Fedele dal 16/11/2009 al 18/12/2009 16.00 - 19.00
Mostra fotografica a cura di Gigliola Foschi e Andrea Dall'Asta S.I.

Al principio del Novecento l’Impero Ottomano si sentiva assediato dalla rivendicazioni nazionaliste che già l’avevano privato di quasi tutti i territori europei. Per questo, il governo dei Giovani Turchi diede inizio nel 1915 al genocidio degli armeni, sospettati di alleanze nascoste con la nemica Russia e soprattutto rei di non essere turchi. Gli armeni (2.400.000 individui secondo il censimento ottomano del 1844) vennero così fatti scomparire dall’Anatolia, dalla terra in cui erano vissuti per quasi due millenni, là dove per primi si erano convertiti al cristianesimo (IV secolo) e avevano popolato città e villaggi, costruito chiese, scuole e conventi. Con metodo implacabile, i turchi prima arrestarono e uccisero centinaia di personalità della comunità armena (24 aprile 1915), poi allontanarono gli uomini dai villaggi, per fucilarli in luoghi solitari. Infine, organizzarono la deportazione delle donne, dei bambini e degli anziani verso il deserto siriano, dove sarebbero poi morti di stenti, sete ed epidemie. Ancora non riconosciuta dal governo di Ankara, tale pulizia etnica non ha luoghi che commemorino i tanti eccidi compiuti: in Turchia niente vuole ricordare la presenza di questo popolo.

Convinta dell’importanza di testimoniare il primo genocidio dell’età moderna, la giovane fotografa americana Kathryn Cook con tenacia ha dedicato più di due anni al suo progetto fotografico sulla memoria negata del massacro armeno (ricerca che le ha fatto vincere numerosi premi internazionali, come l’Inge Morath Award, il The Aftermath Project Grant e il Premio Enzo Baldoni). Questa ricerca l’ha portata – oltre che nella repubblica Armena – anche in Turchia, in Libano, in Israele e in Siria, per seguire le strade calpestate da questo popolo in fuga.

L'epifania dell'estraneo
Guido Bertagna S.I., Giacomo Poretti con Daniela Cristofori, e Andrea Dall'Asta S.I.