Nel 1989 crolla improvvisamente il muro che separava le due
parti d’Europa. In poco tempo, un ordine che si credeva immutabile suscita
gioia ed entusiasmo, anche se lascia preoccupati per come affrontare i diversi
problemi che un’integrazione con l’Est dell’Europa può comportare. Oggi, alcuni
movimenti stanno cambiando il volto del Medio Oriente e del Nord Africa, dando
vita alla cosiddetta “Primavera araba”. Dall’Egitto alla Tunisia, dalla Siria
ai Paesi del Golfo, movimenti di protesta e di rivoluzione, se sembrano nati da
problemi di carattere economico, fanno ora emergere una riflessione su un
processo di democraticizzazione. Il progetto fotografico di Loris Savino
percorre i confini dei paesi del sud del Mediterraneo, attraverso il racconto
delle rivolte scoppiate il 25 gennaio al Cairo e proseguire sulle spiagge di
Lampedusa, la Porta d’Europa, dopo aver incontrato in due mesi le popolazioni
in rivolta di Tunisia e Libia. Con le sue foto, Savino documenta un viaggio
attraverso il Mediterraneo, la caotica esistenza di un popolo che, sconvolto
dalla rivolta, si sposta per sopravvivere lungo i confini della sponda Sud del
Mar Mediterraneo. Fino ad arrivare all’oggi, in cui sulle coste del Maghreb non
si vedono militari, e nemmeno auto della polizia. Le maglie di controllo sono
più larghe, anche a causa dello sforzo che si concentra invece sui profughi
alla linea di confine con la Libia. La “Primavera araba” continua…