RETROSPETTIVA DI FILM GEORGIANI
SABATO 20 APRILE ORE 16:30
L'albero dei desideri
Regia di Tengiz Abuladze
1977, 100'
Presente il protagonista del film Zaza Kolelishvili
Il film è basato sui racconti dello scrittore georgiano Giorgi Leonidze. In un villaggio georgiano, alla vigilia della Rivoluzione, ogni giorno ancora si officiano i riti di una vita ancestrale, sorretta, regolata e scandita dai ritmi di una tradizione incontestabile. In questa cornice, tuttavia, si agita una realtà più complessa, quella dei sognatori, degli illusi, dei folli, che rompono, da emarginati, la monolitica identità corale della maggioranza. Così, in angusti spazi, sembra germinare, seppur bandita dal mondo delle cose tangibili, una salvifica illusione di libertà: potrà sopravvivere? È un insieme di prismi e di specchi questo film, e di tante storie nelle storie, e tante cose insieme. C’è ancora l’albero dei desideri. Quest’antico albero che nessuno ha mai trovato e che si dice si trovi da qualche parte.
APERITIVO
Pentimento
Regia di Tengiz Abuladze
1984, 153’
Presente l’attrice Natia Gogochuri
Vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 40° Festival di Cannes. Con Pentimento si concluse la trilogia che aveva inaugurato la maturità dell’artista: dopo essersi soffermato con acuta sensibilità e pregnante simbolismo sull’eterno problema del conflitto fra l’individuo e la comunità in cui vive, calandolo in un ancestrale mondo pastorale prima e nel conformismo di un villaggio contadino prerivoluzionario poi, Abuladze lo declina nella sua più drammatica espressione, quella segnata dall’avvento di una società totalitaria e poi post totalitaria, dilaniata fra resistenza e compiacenza, fra perpetuazione di verità e memoria e criminale dimenticanza e negazione.
DOMENICA 28 APRILE ORE 17:00
C’era una volta il merlo canterino
Regia di Otar Ioseliani
1970, 85’
Guia Agladze è un giovane che abita in una grande città e fa parte come timpanista, dell’orchestra. Spensierato, amicone di tutti, facile a comunicare e a legare con le ragazze, disperde il suo tempo in cento inezie e giunge regolarmente a teatro all’ultimo atto di Daissi. I suoi amici sono stanchi di attenderlo angosciati; il direttore d’orchestra non sopporta tale esempio di indisciplina; il direttore del teatro lo convoca per una severa ramanzina, ma, come tutti gli altri, non riesce ad avere un incontro serio con lui. La medesima cosa accade a Lia, la sua amichetta, a degli ospiti che ha invitato in casa propria e poi non accompagna, a vari gruppi di amici con cui dovrebbe passare le serate.
APERITIVO
La supplica
Regia di Tengiz Abuladze
1967, 72'
Ispirato ai versi del poeta nazionale georgiano Vazha Pshavela, in particolare alle opere Aluda Ketelauri e L'ospite. Il film apre la trilogia che inaugura la maturità artistica del regista georgiano Tengiz Abuladze.
Un viandante supplica Dio di poter vivere in un perpetuo stato di fervore spirituale, che mai lo sottragga da un'autentica e profonda ricerca della giustizia: solo in questo, in un tentativo di autodeterminarsi, può infatti risiedere, per l'uomo, una possibile libertà. Libertà che Aluda, un guerriero cristiano, e Jokola, un cacciatore musulmano, anelano e rivendicano.
Metafora sui concetti di giustizia, oppressione e conformismo sociale, il film usa per i dialoghi estratti dalle opere del poeta ottocentesco Vazha Pshavela.
GIOVEDI’ 02 MAGGIO ORE 17:00
Hostages
Regia di Rezo Gigineishvili
2017, 103'
Nika e Ana, una coppia di giovani georgiani, nel 1983, il giorno dopo le loro nozze, dirottano un aereo civile in volo da Tbilisi a Batumi per scappare dall’Unione Sovietica e atterrare in Turchia. Quando un imprevisto costringe l’aereo ad atterrare senza varcare i confini della Georgia, il loro piano fallisce sfociando nella violenza di una tragedia nazionale, Il film non tenta di rispondere alle questioni morali e politiche che ruotano intorno a questo avvenimento disastroso che ha stupefatto diverse generazioni.
APERITIVO
Lunedì mattina
Regia di Otar Ioseliani
2002, 120’
Vincent fa il saldatore in una fabbrica in città e vive a un’ora e mezza di distanza in un soffocante paesino dove l’unico diversivo possibile è parlare dei fatti degli altri. Sua madre, che è stata una ballerina e una cantante molto bella, ora vive di ricorsi. Vincent, stufo di tutto, un giorno va a trovare suo padre e decide di fare la stessa cosa che un giorno fece lui. Prende il treno e si ritrova a Venezia dove un suo amico Carlo, saldatore come lui, fa la sua stessa vita.
Ingresso libero