Giulio Cavalli è attore,
scrittore, politico. Un personaggio difficile da definire, per usare le sue
stesse parole “un arlecchino”.
Viene così a coniarsi una nuova categoria nella lotta alla mafia. Certo, quando lo si vede tra giudici
come Gratteri o Caselli, che nelle fila dello stato combattono la mafia da
anni, fa un po’ specie pensare che è un teatrante. Un attore come ce ne sono
tanti che ha avuto un solo torto: quello di accusare le grandi mafie non in
modo generico.
Giulio Cavalli, infatti, nei suoi spettacoli fa nomi e cognomi. Questo lo fa in un’Italia che oramai non s’indigna più di tanto se un attore onesto è minacciato e vive sotto scorta da due anni.
Nel suo libro
Nomi, cognomi e infami, con prefazione di Gian Carlo Caselli, si alternano episodi che fanno sorridere con vicende che fanno fremere di sdegno.