Cinema Muto & Live Music 2013

Dall'infanzia all'età adulta, dal dramma alla commedia
Auditorium San Fedele, Via Hoepli 3a 9 gen; 30 gen; 20 feb; 13 mar; 17 apr 2013 
testo/musica
   Oltre che da vedere, il Cinema Muto è anche da ascoltare, con musica live o elettronica che sappia evidenziare i caratteri e i momenti salienti dei film. Ciclo di cinque film realizzati negli ultimi anni del cinema muto. Ma al tempo stesso itinerario che attraversa alcune tappe esistenziali della vita dell'uomo. Due film - il primo e l'ultimo del ciclo - riguardano l’età adulta e la vita di coppia. Al centro, tre delicate storie sull’infanzia e la giovinezza.

SINTESI
   La serie verrà inaugurata, il mercoledì 9 gennaio con il dramma I dannati dell’oceano, di Josef von Sternberg. Ambientato nel mondo portuale newyorkese, il regista vi ritraccia l’incontro tra un uomo e una donna, relazione sospesa tra l’effimero e il duraturo, tra la fatalità e la redenzione. Il suono della fisarmonica e del sassofono, con Simone Zanchini e Mario Marzi, ricostituiscono il clima del dramma. Seguono tre commedie che vedono come protagonisti dei bambini e dei giovani.
   Nell’umoristico Sono nato, ma… di Yasujiro Ozu, previsto per il 30 gennaio 2013, due bambini conducono nella vita quotidiano di un quartiere di Tokio. Non mancano i momenti di grande comicità, ma Ozu non è interessato alle gag. Si sofferma a dipingere con finezza i rapporti gerarchici nella vita sociale in cui si mescolano gli affetti famigliari, i sentimenti di amicizia, il formalismo reverenziale e i complessi di inferiorità. Il pianista Alfonso Alberti si ispira a musiche di fine Ottocento, evocatrici del pennello delicato del regista giapponese.
   Con Long pants di Frank Capra – il 20 febbraio 2013, si passa al tempo della giovinezza. Protagonista è un adolescente sognatore, più nel mondo dei libri che nella realtà della vita. Sta per diventare maggiorenne, ma lo attende un percorso di iniziazione, viaggio di conoscenza del mondo e dell’uomo che F. Capra ricompone attraverso i contrasti simbolici della città e della campagna, della naiveté e della sofisticazione. Al pianoforte, il jazzman Paolo Alderighi, con temi e capriole sonore degli anni Venti americani.
   Altro film sulla giovinezza è Giorni di gioventù di Yasujiro Ozu, il 13 marzo 2013. Numerosi sono gli elementi presi in prestito dal cinema muto hollywoodiano nella composizione formale della commedia. Tuttavia spiccano diverse modalità proprie di Ozu e della cultura giapponese. La sonorizzazione sarà curata dal compositore spagnolo Alberto Carretero che si cimenta in un’impresa inedita, realizzando una colonna sonora con suoni elettronici o acustici trasformati, tuttavia sempre tenendo conto della spessore drammatico-esistenziale del film.
   Il 17 aprile 2013, chiuderà il ciclo Matrimonio in quattro di Ernst Lubitsch, commedia matrimoniale in cui l’intreccio di continui equivoci e di nuove situazioni sentimentali sono condotti con ammirevole ingegno. L’intricato gioco di malintesi si risolve in una ritrovata unità. È il primo film in cui appare il rinomato Lubitsch touch, Al pianoforte, Jean-Luc Plouvier, sperimentato accompagnatore del Cinema Muto che lavora da oltre vent’anni alla Cineteca Reale di Bruxelles.

Biglietti e prevendita solo in Auditorium (via Hoepli 3a)
Informazioni: Tel. 02 86352231   
sanfedelemusica@gmail.com


PROGRAMMA:

MER 9 Gennaio 2013 ore 20.30
I dannati dell’oceano, di J. von Sternberg (1928)
Mario Marzi
, sassofono
Simone Zanchini, fisarmonica
Presenta Fabio Vittorini
 
Un’opera maggiore del cinema muto di Josef von Sternberg girato ad Hollywood nel 1928. Ambientato nei bassifondi portuali di New York degli anni Venti, il film ha come centro un breve incontro tra un fuochista di nave e una prostituta disperata che egli salva dal suicidio. La storia si svolge nel giro di 24 ore, divisa in due "atti" condizionati dalla luce: il primo è dominato dalla Notte, il secondo dal Giorno. Sternberg coniuga Hollywood e la scuola tedesca. A condurre tra le luci e le ombre del dramma saranno due tra i migliori improvvisatori della scena internazionale, il fisarmonicista Simone Zanchini e il sassofonista Mario Marzi.

MER 30 Gennaio ore 20.30
Sono nato, ma…, di Yasujiro Ozu (1933)
Alfonso Alberti
, pianoforte
Musiche di fine Ottocento

Uno dei migliori tra i film muti del giovane Ozu. Il brio leggero della commedia dovuto specialmente alle due buffe figure infantili e la delicatezza dell’arte di Ozu nel ritrarre le dinamiche famigliari del Giappone degli anni ’30 vengono rese in musica con alcune partiture poco note di fine Ottocento. Un impiegato vive alla periferia di Tokyo con la moglie e due figli maschi. Scandalizzati dal suo servilismo verso il datore di lavoro, i ragazzini gliene chiedono ragione, ma la sua risposta è imbarazzata e insoddisfacente. Per protesta fanno uno sciopero della fame, cui rinunciano presto quando intuiscono che nel mondo esistono i rapporti di forza.

MER 20 Febbraio ore 20.30
Long pants, di Frank Capra (1927)
presenta Fabio Vittorini
Paolo Alderighi
, pianoforte

Ultima collaborazione tra Harry Langdon, timido sognatore, e Frank Capra. Film ibrido, sospeso tra la romance e la commedia, con lampi di film noir e di cinema d'avanguardia. Sviluppa un tema che fu centrale nella narrativa nordamericana a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento: il conflitto tra innocenza ed esperienza, gentilezza della provincia e corruzione urbana. Il sogno è la chiave di volta di tutta l’architettura comica del film (V. Zagarrio). La sonorizzazione sarà curata da Paolo Alderighi, nuovo talento del jazz italiano, con un viaggio nell’universo del Touch of Swing.

MER 13 Marzo ore 20.30
Giorni di gioventù, di Yasujiro Ozu (1929)
Alberto Carretero
, musica elettronica

Serata-scoperta non solo del primo lungometraggio, ma anche del primo film sopravvissuto di Yasujiro Ozu, allora venticinquenne. Protagonisti della commedia due studenti della Tokio degli anni ’20, uno più avveduto e l’altro piuttosto impacciato. Entrambi si invaghiscono senza saperlo della stessa ragazza e, infine, si ritrovano a sorpresa tutti insieme in una vacanza di sci. Visivamente, il film è assai diverso dalle pellicole mute americane ed europee, nelle quali l'espressività e i volti degli attori veicolavano tutte le emozioni e la narrazione stessa. Qui, invece, a volte si ha l'impressione di trovarsi di fronte a un film sonoro del quale è andato perso l'audio, tanto la recitazione è realistica. Nei contenuti, invece, il regista sembra rifarsi decisamente alle commedie occidentali, con echi di Lubitsch, Keaton e le maniere di Harold Lloyd.

MER 17 Aprile ore 20.30
Matrimonio in quattro, di Ernst Lubitsch (1924)
Jean-Luc Plouvier
, pianoforte

È la prima commedia americana di Lubitsch e il suo film preferito, di cui farà un remake nel 1932 con Un’ora di amore. Considerato il miglior film di Lubitsch anche da Hitchcock, Chaplin e Kurosawa. Esempio iniziale del famoso 'tocco alla Lubitsch', ciò che Billy Wilder descrisse come la singolare capacità di dare anche ai particolari minimi la brillantezza e la leggerezza dell’arguzia. Il film è ambientato nella Vienna degli anni Venti, la vicenda ruota attorno a due coppie. Tra i quattro si scatenano ambigui rapporti incrociati. La parte musicale viene curata dal belga Jean-Luc Plouvier, pianista della cineteca reale di Bruxelles, fondatore dell’Enemble Ictus e attivo negli anni ’80 con vari gruppi di rock d’avanguardia, quali Univers Zéro, Maximalist! e X-legged Sally.