Commenti musicali mariani 2015

Brani organistici dopo l'omelia
Chiesa di San Fedele  

Composizioni di Pippo Molino
all'organo Francesco Catena

Chiesa di San Fedele
Domenica 3, 10, 17, 24, 31 maggio, Messa delle ore 11:00

Cinque momenti musicali per il mese Mariano del 2015, continuando il ciclo dei commenti musicali creato a San Fedele nel 2006: ogni domenica in alcuni periodi liturgici importanti, nel corso della celebrazione eucaristica, all’omelia seguirà un breve brano organistico inedito di Pippo Molino, con lo scopo di far risuonare, in linguaggio musicale, alcuni punti forti del Vangelo del giorno.

Da dove possono arrivare, su cosa si possono basare delle composizioni che possano servire da meditazioni post-omelia, da inserire nella Messa domenicale?

Un’esigenza che nessun compositore abbandona, in qualsiasi caso, è quella della ricerca della verità. Non credo che si possa dare lo scrivere musica senza la presenza, anche parziale, di questa intenzione e quindi di questo desiderio.
E’ però innegabile che la ricerca, nel compositore, della verità di un accento, di una forma musicale, nell’ultimo secolo, almeno nella grande maggioranza dei casi, abbia portato a creare musiche sempre più lontane dal sentire collettivo. E’ innegabile la frattura tra la grande maggioranza della musica d’arte e il popolo. E non basta certo l’accusa dell’ignoranza o della poca credibilità delle alternative, della cosiddetta musica di consumo. Siamo di fronte a un dato di fatto di grandi proporzioni che non può non interrogarci.

Nel singolare incontro tra musica d’arte e liturgia che la composizione di musiche per la liturgia provoca nascono ulteriori interrogativi.
Una musica che, coerente con quella ricerca della verità di sé, e, inoltre, coerente con la trasformazione del linguaggio musicale avvenuta negli ultimi tempi, venga immessa nella liturgia può ottenere l’effetto, molto sgradevole, non tanto di essere difficile, di fruizione inconsueta, ma di essere profondamente estranea alla celebrazione liturgica; lontana dall’esperienza di preghiera che il fedele vive in tale celebrazione.

La nascita delle mie composizioni per la liturgia, di cui queste meditazioni post-omelia sono parte, non derivano da un pensiero, da una speculazione, cioè, che cerchi di risolvere la contraddizione detta fin qui. Esse nascono invece da un’esperienza personale di partecipazione alla liturgia con canti e musiche della storia che oggi sentiamo particolarmente vicine e utili a sostenere e nutrire l’esperienza di preghiera che come fedeli viviamo nella celebrazione liturgica. Questa esperienza ho vissuto partecipandone sia come fruitore (ascoltatore mi sembrerebbe poco), che come esecutore, dirigendo il coro o suonando l’organo nelle celebrazioni liturgiche.

Tra la mia attività di compositore “da concerto” e questi lavori per la liturgia io non vivo né divisione né contraddizione. Al contrario dai lavori liturgici è venuta gradualmente la provocazione a una lenta trasformazione, quasi per osmosi, delle modalità espressive della musica strumentale e orchestrale, che è diventata, al di là delle mie intenzioni, musica per tutti e non per addetti ai lavori, concretamente programmata all’interno di stagioni concertistiche normali, più che in festival di musica contemporanea (Pippo Molino).