Concerto rimandato in Autunno 2012 QUARTETTO PROMETEO

Notte viennese: Mozart, Beethoven, Zemlinsky
Auditorium San Fedele, Via Hoepli 3a  ore 20.30
testo/musica
A causa di un incidente di un membro del Quartetto Prometeo, il concerto è rimandato in Autunno 2012

Wolfgang Amadeus Mozart
(1756 – 1791)
Quartetto in Sol maggiore n. 14, K. 387 (1782)

Ludwig van Beethoven (1770–1827)
Quartetto in Fa minore, op. 95 (1810)

Alexander von Zemlinsky (1871–1942)
Quartetto n. 1 in La maggiore, op. 4  (1896)

Giulio Rovighi e Aldo Campagnari, violini
Massimo Piva, viola
Francesco Dillon, violoncello

D al 1780 al 1930 Vienna è stata la capitale musicale europea, laboratorio della modernità, con una successione ininterrotta di compositori fondamentali per la storia della musica. Proposta di una notte viennese con tre capolavori che riassumono più di un secolo di ricerca musicale nel campo del Quartetto, dal suo inizio fino alla conclusione della sua prima fase con il “tonalismo diffuso” di Zemlinsky. Il Quartetto in Sol K. 387 è dedicato da Mozart a Haydn. Curioso lo scambio di influenze: Mozart aveva studiato i quartetti di Haydn e scritto alcuni dei suoi seguendo il modello haydniano. Al tempo stesso, ascoltando questi quartetti, Haydn ne sarà influenzato nelle sue ultime opere. Il Quartetto op. 95 di Beethoven è il più corto, concentrato e moderno della sua produzione, scritto durante l’assordante bombardamento dell’artiglieria napoleonica di Vienna. Il risultato è un’opera sperimentale che accomuna i tratti più arditi del suo linguaggio: sviluppi molto corti, inconsueto uso dei silenzi, ambiguità metrica, fortissimi esplosivi apparentemente non correlati, più grande libertà con la tonalità nella forma sonata. Di effetto notevole l’Allegro finale del quarto movimento, una coda che dura qualche secondo, esplosione di incommensurabile e surrealistica gioia e luminosità in contrasto con la tinta mesta degli altri due momenti del quarto movimento. Il Quartetto op. 15 di Zemlinsky risale al 1915, testimonianza altamente riuscita del superamento del formalismo brahmsiano e introduzione nell’universo espressionista nella sua veste più intensa e originale.