Anteprima del concerto per i 150 anni della fondazione della Scuola Civica di Musica di Milano
I CIVICI CORI
Gabriel: Han Eun Hye, soprano
Eva: Yoo Sung Nyo, soprano
Uriel: Jun Yung Lee, tenore
Raphalel: Filippo Mezzapelle, baritono
Adamo: Jung Hoon Chae, baritono
Orchestra della Civica Scuola di Musica
Mario Valsecchi, direttore
Opera tra le più originali della maturità di Haydn, composta nel 1798 dopo il suo secondo viaggio londinese in cui era rimasto impressionato dalla audizione degli oratori di Händel. Appunto, il testo de Die Schöpfung [La Creazione] di G. van Swieten riprende un libretto che Thomas Linsley aveva preparato per Händel e che non riuscirà a musicare. L’ispirazione proviene principalmente dalla Genesi e dal Paradiso perduto di Milton. Come voleva la tradizione inglese, La Creazione si compone di tre parti: dopo un preludio orchestrale volto a dipingere il caos primigenio, le prime due parti dell’oratorio sono dedicate alle sei giornate della creazione del mondo, mentre l’ultima è incentrata sui personaggi cantanti di Adamo ed Eva e le delizie che li accolgono nell’Eden.
Durante i suoi due soggiorni a Londra nella prima metà degli anni Novanta del Settecento, Franz Joseph Haydn non mancò di approfondire lo studio dei più importanti oratori di Georg Friedrich Händel. Impressionato dalle grandiose esecuzioni che di quest’ultimi si davano nella capitale della Gran Bretagna e dopo essersi già cimentato nella composizione di un oratorio d’argomento biblico nel 1774 (Il ritorno di Tobia), Haydn volle tornare a misurarsi con questo genere, mettendo in musica, tra gli anni 1795-1801, ben tre oratori in lingua tedesca: Le sette ultime parole del nostro redentore sulla Croce, La Creazione e Le Stagioni. Per La Creazione, alla cui composizione si dedicherà tra gli anni 1796-1798, Haydn tornò a Vienna portando con sé un libretto di Thomas Linley senior, originariamente concepito proprio per essere musicato da Händel e basato sul poema di John Milton Paradise Lost. Un altro grande estimatore di Händel, quel barone Gottfried van Swieten che avvicinò Mozart alle partiture degli oratori händeliani, si occupò di tradurre il libretto di Linley, integrandolo con versi composti ex novo a partire dal libro della Genesi e dai versetti dei Salmi, destinando quest’ultimi prevalentemente alle parti corali. La Creazione venne eseguita per la prima volta in pubblico al Teatro di Porta Carinzia il 19 marzo 1799. Come da tradizione, La Creazione si suddivide in tre parti: le prime due dedicate ai sei giorni della creazione del mondo e alla lode per le meraviglie del creato; l’ultima ai progenitori dell’uomo, Adamo ed Eva. Oltre a quest’ultimi personaggi cantanti, inneggianti le gioie del Paradiso Terrestre, i rimanenti solisti ricoprono i panni di tre arcangeli: Gabriel, Raphael e Uriel. Magistrale, in questo oratorio, è il trattamento orchestrale, che rivela quella maturità artistica già raggiunta da Haydn nel suo ultimo gruppo di sinfonie (cosiddette ‘londinesi’). In questo senso, una delle pagine orchestrali più suggestive e progressive di Haydn è quella che apre l’oratorio: l’inquieta e sospesa Rappresentazione del Caos, cui segue il coro riferito alla creazione della Luce nella radiosa tonalità di Do maggiore; anche la seconda parte dell’oratorio è introdotta da un pannello orchestrale volto, in questo caso, a dipingere il mattino nell’Eden. Il taglio atmosferico e descrittivo è proprio la caratteristica musicale che più spicca nella scrittura orchestrale de La Creazione, in combutta, ovviamente, con quella vocale dei recitativi accompagnati e delle arie delle prime due parti dell’oratorio: si veda, ad esempio, l’Aria ‘pastorale’ «Nun beut die Flur das frische Grun» (N. 8) e quella impreziosita da vocalizzi ‘ornitologici’ «Auf Starke Fittiche schwinget sich der Adler stolz» (N. 15), entrambe affidate al personaggio di Gabriel (a.t.).
I CIVICI CORI sono un’istituzione ormai pluriennale fondata con l’intento di avvicinare alla musica, più precisamente alla musica corale, il più vasto pubblico. Sostenuti dal Comune di Milano e diretti fin dalla fondazione dal M° Mino Bordignon, i Civici Cori, attraverso le loro numerose articolazioni, hanno rappresentato un sicuro riferimento, nella città e sul territorio regionale, per tutte le persone interessate all’esecuzione vocale. I Civici Cori costituiscono un settore importante della Fondazione Milano alla quale è stata affidata la gestione delle Scuole Civiche di Milano. Dall’ottobre del 2004 la direzione è stata affidata a Mario Valsecchi, organista, direttore e didatta presso la Civica Scuola di Musica di Milano.
Mario Valsecchi ha studiato organo e composizione organistica sotto la guida del maestro Enzo Corti, diplomandosi al Conservatorio "G. Verdi" di Milano. Ha frequentato diversi corsi di perfezionamento e di interpretazione diretti da J. Langlais, T. Koopman, H. Vogel e L. F. Tagliavini. Si è dedicato, inoltre, allo studio del canto, della polifonica vocale e della direzione. Svolge attività concertistica come organista (solista, in formazioni cameristiche e orchestrali) e come direttore. Alla guida della Cappella Mauriziana di Milano sin dalla sua fondazione, ha tenuto concerti in Italia e all'estero, riscotendo apprezzamenti per le doti di sicura musicalità e coerenza stilistica. Ha realizzato incisioni discografiche di Cantate sacre e profane di G. Legrenzi; ha collaborato all'incisione del Settimo Libro di Madrigali di C. Monteverdi, di Mottetti di F. Mendelssohn e della Missa Brevis di B. Britten. È sopranista nel gruppo vocale "I Divoti Falsetti" di Milano. È direttore artistico e musicale dell'Orchestra da Camera Nova et Vetera di Lecco con la quale ha realizzato, oltre a numerosi programmi strumentali, gli Oratori Jephta di G. Händel e La Giuditta di A. Scarlatti, lo Stabat Mater e alcune Messe di J. S. Bach e Mendelssohn. Svolge attività didattica presso l'Accademia Internazionale della Musica di Milano. È maestro di cappella e organista titolare nella Chiesa Arcipresbiterale di S. Martino in Calolziocorte (Organo Serassi 1795/Blabiani Vegezzi Bossi 1933). Dal novembre 1996 dirige la rinata Cappella Musicale del Duomo di Bergamo.