DOM 18 Novembre Aulodia & Monodia
con meditazioni bibliche di Martini
Chiesa di San Fedele ore 17; ingresso gratuito
testo/musica
Georg Philipp TELEMANN (1681 - 1767)
Fantasia n. 1 in La maggiore (flauto)
Vivace - Adagio/allegro - Allegro
Johann Joachim QUANTZ (1697 - 1773)
Capriccio “Alla francese” in Re maggiore (flauto)
César FRANCK (1822-1890)
da Pièces en mi mineur et mi majeur 1890 armonium
- Andantino quasi allegretto
- Prière, Quasi lento
- Non troppo lento
- Allegretto
- Poco allegretto
- Offertoire ou Communion
Lettura di un testo del Cardinal Carlo Maria Martini
Georg Philipp TELEMANN
Fantasia n. 8 in Mi minore (flauto)
Largo - Spirituoso - Allegro
Carl Philipp Emanuel BACH (1714 - 1788)
Sonata in La minore, Wq 132 (flauto)
Poco adagio - Allegro – Allegro
CESAR FRANCK
da Sept Pièces en fa mineur et fa majeur 1890 armonium
- Allegretto
- Lento
- Allegretto
- Poco lento
- Sortie
Lettura di un testo del Cardinal Carlo Maria Martini
Georg Philipp TELEMANN
Fantasia n. 11 in Sol maggiore (flauto)
Allegro - Adagio/Vivace - Allegro
Saverio MERCADANTE (1795 - 1870)
Capriccio n.1 Adagio [da 20 Capricci per flauto solo]
Carl Philipp Emanuel BACH
Sonata per flauto e clavicembalo in Re maggiore, Wq 83
Allegro un poco - Largo - Allegro
Giona Saporiti, flauto traversiere, flauto romantico e moderno
Francesco Catena, armonium e organo
Innodia e versetti del Magnificat
Per la festa di Santa Cecilia, un programma che procede alternando brani per flauto solo e per armonium con un duplice scopo. Da una parte, il flauto nella sua veste monodica originaria, suggerirà il canto di lode del coro celeste, e in particolare di Santa Cecilia. D’altra parte, l’armonium con i brani scritti da César Franck negli ultimi mesi della sua vita sui versetti del Magnificat, presenterà un omaggio in onore della Vergine Maria.
Verranno utilizzati tre flauti, due traversieri settecenteschi a una chiave, un flauto del periodo romantico (1800-1830) per il pezzo di Mercadante, e lo strumento odierno, con i relativi cambi di impostazione e di sonorità. Molteplicità di strumenti, non tanto per motivi filologici ma per ritrovare una serie di timbri e colori vicini al carattere innodico del programma.
Le opere suonate al traversiere sono state scritte da compositori tedeschi del Settecento attivi in particolare a Potsdam e Amburgo: Telemann, Quantz e C.P.E. Bach.
Tre Fantasie di Georg Philipp Telemann, tratte dalle 12 Fantasie per flauto solo senza basso, introdurranno i tre momenti flautistici. Si tratta di quadretti relativamente brevi in due o tre movimenti. Tuttavia, in questi brani, Telemann riesce a utilizzare con grande arte le limitate possibilità offerte dallo strumento solista. Infatti, produce effetti polifonici, non solo incrociando il registro più basso con quello più alto, ma anche creando poli di tensione e di riposo sulla base delle caratteristiche del traversiere, con le sue sonorità talvolta ombrose, talvolta luminose.
La Fantasia n.1 in La maggiore, di carattere rapsodico, sembra riassumere diverse forme in miniatura: dalla toccata e fuga all’adagio d’effetto, inoltre con le risposte in eco nel primo movimento. Della Fantasia n.8 in Mi minore, colpiscono i cromatismi lamentosi del primo movimento, cui si oppongono i ritmi ostinati del secondo per finire con una garbata danza in forma di polacca. La Fantasia n.11 in Sol maggiore sembra proporre delle orchestrazioni ideali, partendo dalla scrittura di uno strumento melodico.
Johann Joachim Quantz è noto come flautista e compositore, ma anche come grande didatta e autore di un trattato fondamentale per la tecnica flautistica e la prassi esecutiva dell’epoca. I suoi Capricci perseguono uno scopo prevalentemente didattico, presentano una serie di difficoltà tecniche o moduli su cui esercitarsi, sia pure nella cornice di un brano musicalmente compiuto. Il capriccio “alla francese”, con una misurata adozione di ritmi puntati di stile francese, diffonde un senso di solare giocondità lontano da qualsiasi leziosità.
Aderiscono più al genere paganiniano i Capricci di Saverio Mercadante, musicista principalmente dedito all’opera ma di cui si ricordano molte pagine flautistiche, soprattutto il più noto Concerto per flauto in Mi minore. Tuttavia, il primo dei venti capricci per flauto solo, sviluppa una semplice melodia in un tempo adagio e si sottrae alla scrittura di bravura.
Di un’architettura più ampia e complessa è la Sonata per flauto solo in La minore wq 132 di Carl Philipp Emanuel Bach. Essa sviluppa una serie di rapidi cambiamenti emotivi, che sembrano anticipare dei tratti “Sturm und Drang”, attraverso delle figure che si potrebbero dire retoriche, ma di una retorica senza parole, di un parlare attraverso i suoni ancora senza precedenti. Infine, la Sonata in Re maggiore Wq 83 per flauto e clavicembalo costituisce uno splendido esempio di triosonata, dove il flauto e la parte affidata alla mano destra della tastiera dialogano, sopra il basso affidato alla mano sinistra.
César Franck ha scritto una sessantina di brani per l’armoinum negli ultimi mesi della sua vita. Furono pubblicati postumi nel 1892 con il titolo L’Organiste 59 pièces composées spécialement pour l’Orgue-Harmonium. Si tratta di composizioni scritte come versetti al Magnificat. Scrive Franck al parroco di Ste Clotilde, M. Gardey: “Ah! Il Magnificat! Quanto l’ho amato! Quanti versetti ho improvvisato su queste parole magnifiche. Ne ho composti alcuni e ne ho appena inviati 63 al mio editore, vorrei arrivare a cento pezzi. Vi lavorerò quando sarò guarito, oppure Dio permetterà che li completi nell’Eternità”. In Francia c’era stata una lunga tradizione di brani organistici dedicati al Magnificat: Titelouze, M. Corette, Lebègue, Dandrieu, ecc. di cui Franck segue lo schema abituale di 6 versetti e un Amen. Il compositore belga scriverà 9 cicli di Magnificat in 9 tonalità che vanno cromaticamente dal Do al Lab. Ogni ciclo comporta 3 versetti in maggiore e 3 versetti in minore con un breve Amen e in conclusione viene posto un brano più lungo (Offertoire, Sortie o Communnion) che riassume il materiale tematico dei brani precedenti.
Francesco Catena, armonium e organo
Milanese, ha studiato presso il Conservatorio “G.Verdi” della propria città conseguendo il diploma di Pianoforte e di Organo e Composizione organistica. Nel 1973 vince il concorso di organista/clavicembalista presso l’orchestra del Teatro alla Scala, posto che occuperà sino al 2002. Come solista ha effettuato concerti in Russia, ex-Iugoslavia, Lussemburgo, Svizzera e Croazia. Incisioni discografiche effettuate per Ariston, Eco, Paragon, CBS; di particolare rilievo l’integrale del Secondo Libro di Toccate e Canzoni di Girolamo Frescobaldi per l’etichetta Philips. Ha registrato per la RAI l’opera omnia organistica di César Franck. Dal 1965 è l’organista titolare della Basilica di San Fedele in Milano.
Giona Saporiti, flauti
Ha iniziato gli studi musicali presso la Scuola di Musica “G.Puccini” di Gallarate, si è diplomato in flauto al Conservatorio "G.Verdi" di Milano. Laureato in flauto traversiere presso il Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “A.Pedrollo” di Vicenza. Ha frequentato corsi di perfezionamento con Glauco Cambursano, Maxence Larrieu, Patrick Gallois, con Marcello Gatti e Ubaldo Rosso per il repertorio settecentesco su strumenti storici e, per la musica da camera, con Pier Narciso Masi, Mario Delli Ponti, Leonardo Leonardi e altri. Vincitore di alcuni premi fra i quali un Primo e un Secondo Premio al Concorso Internazionale "Città di Stresa". Laureatosi in Discipline della Musica presso il D.A.M.S. dell'Università di Bologna, lavora come consulente musicale nel settore discografico. E’ collaboratore delle riviste Rondò, Musikbox, Musica. Come concertista è attivo sia come solista che in varie formazioni da camera e orchestrali. È stato il primo flautista a incidere le opere da camera con flauto di Virgilio Mortari. Per La Bottega Discantica ha inciso l’integrale delle Sonate per due flauti traversieri e basso continuo di Pietro Nardini. E’ iscritto al Corso di Laurea Specialistica in Musicologia presso l’Università di Cremona e sta svolgendo studi filosofici presso l’Università di Pavia.