DOM 2 Dicembre, Sonate bibliche

Kuhnau e musica della corte di Federico II
Chiesa di San Fedele  ore 17
testo/musica

Giovanni Battista Columbro, traversiere
Jacopo Columbro, violino barocco
Graziella Baroli, clavicembalo

CARL PHILIPP EMANUEL BACH  (1714 - 1788)

Trio sonata in Re min. (ex BWV 1036)
(Adagio – Allegro  – Largo – Vivace)

JOHANN KUHNAU  (1660 - 1722)
da Musikalische Vorstellung einiger Biblischer Historien  (1700) per clavicembalo

Sonata n. 2, “Saul malinconico e trastullato per mezzo della Musica”
I. La tristezza ed il furore del Re   
II. La Canzona refrigerativa dell'arpa di Davide  
III. L'animo tranquillo e contento di Saul

— Lettura di un testo del Cardinal Carlo Maria Martini

JOHANN KUHNAU 
Sonata n. 1, “Il Combattimento tra David e Goliath”
I. Le bravate di Goliath  
II. Il tremore degl'Israeliti alla comparsa del Gigante, e  la loro preghiera fatta a Dio 
III. Il coraggio di David, ed il di lui ardore di rintuzzar l’orgoglio del nemico spaventevole, colla sua confidenza messa nell’ajuto di Dio  
IV. Il combattere fra l'uno e l'altro e la loro contesa. Vien tirata la selce colla frombola nella fronte del Gigante. Casca Goliath. 
V. La fuga de’ Filistei
VI. La gioia degl'Israeliti per la loro Vittoria 
VII. Il Concerto Musico delle Donne in honor di Davide  
VIII. Il giubilo comune, ed i balli d’allegrezza del Populo


JOHANN JOACHIM QUANTZ  (1797 - 1773)
Trio sonata in Do min.
(andante moderato - allegro - larghetto - vivace)

    “Sonate Bibliche” & meditazioni sul re Davide di Carlo Maria Martini
    Le sei “Sonate bibliche” per clavicembalo di Johann Kuhnau sono state pubblicate nel 1700 con il titolo Rappresentazione musicale di alcune storie bibliche. Fanno parte della produzione per tastiera realizzata nell’ambito di quella Hausmusik tedesca d’ascendenza rinascimentale, dove l’usanza di far musica in case private, nell’ambito di situazioni liturgiche, operistiche o semplicemente strumentali era un elemento della vita sociale. L’ispirazione biblica di queste pagine non è inconsueta in un’epoca che leggeva l’Antico Testamento quale base della formazione dell’individuo ed è ampiamente attestata. Kuhnau, fu una personalità poliedrica: teorico, critico e acuto polemista nell’ambito dell’allora nascente riflessione estetica musicale. A Lipsia ricoprì la carica di Kantor della Chiesa di San Tommaso passata in consegna dopo la sua morte a Johann Sebastian Bach.
    Quasi delle suites, le ‘Sonate Bibliche’ riguardano quella musica descrittiva allora di moda in Francia. Ma Kuhnau affianca forme della musica strumentale propriamente tedesche – come il Preludio-Corale – a quelle ‘danzanti’ squisitamente francesi, e anticipa la commistione di stili nazionali diversi realizzata solamente nei decenni successivi a opera di compositori francesi quali i Couperin e Rameau.
    Ognuna delle sei sonate è preceduta dalla narrazione dell’argomento in lingua tedesca, mentre una specifica didascalia in italiano è riportata all’inizio di ciascun movimento. Nelle Sonate Bibliche prevale la scrittura effettistica ricca di figure e gestualità d’immediata, quasi didascalica comprensione; come quella sorta di ‘disorientamento tonale’ che accompagna la caduta di Golia colpito da Davide, oppure le rapide figure con scale volte a restituire la «fuga de’ Filistei».   
    Le Sonate bibliche del programma, la prima e la seconda, si riferiscono alla figura del re Davide. In alternanza con i due brani di Kuhnau verranno letti alcuni passaggi di un corso di Esercizi spirituali  dato dal card. Carlo Maria Martini nel 1988, dal titolo: Davide, peccatore e credente. Un modo di mettere a confronto una drammatizzazione musicale di alcuni passaggi biblici, in una prospettiva descrittiva, e la riflessione profonda e l’esperienza spirituale del biblista e grande pastore milanese. Davide è il tipo dell’uomo secondo il cuore di Dio, e non lo è per una moralità superiore, bensì per la sua fede.
    Lo stile della generazione a cui appartengono Carl Philipp Emanuel Bach e Johann Joachim Quanz, è conosciuto come empfindsamer Stil, stile sentimentale, e abbraccia in pieno la ‘Teoria degli affetti’ che caratterizzò la retorica della musica tedesca della prima metà del XVIII secolo, già annunciata, peraltro, nelle Sonate Bibliche di Kuhnau. L'empfindsamer Stil esprimeva sentimenti che si ritenevano veri, semplici e naturali - qualità apprezzate soprattutto dalla dottrina illuminista. Tramite questo stile si metteva in evidenza il contrasto di umori differenti in repentino cambiamento nella successione dei temi musicali. Gli affetti vengono espressi tramite uno stile discorsivo e rapsodico, l'utilizzo di indicazioni dinamiche con frequenti cambiamenti.
    Le Trio sonate per traversiere, violino e basso continuo dei due compositori in programma sono rappresentative, però, del passaggio al più sobrio equilibrio formale dello stile classico espresso pienamente nelle Forme-Sonata. In questo senso, la presenza di uno Scherzo, in luogo di un Minuetto, quale movimento conclusivo della Trio sonata in Do minore di Quantz prefigura, idealmente, il passaggio tra l’età ‘galante’ a quella ‘classica’. La particolare attenzione rivolta da C.P.E. Bach e da Quantz a uno strumento quale il flauto traversiere, nelle rispettive opere strumentali da camera, è dovuta al fatto che i due compositori, operando entrambi e alla corte dell’imperatore Federico II di Prussia, destinarono al re numerosi lavori di questo genere, essendo Federico II, oltreché compositore ed esigente musicista, anche un virtuoso di questo strumento.
       
BIOGRAFIE

Giovanni Battista Columbro. Dopo lo studio del  flauto traverso moderno ha conseguito i diplomi in Flauto Dolce e Traversiere presso il Conservatorio di Verona con M. Castellani. Ha studiato contrappunto e composizione con M. Crestati e S. Rossi approfondendo in seguito gli studi sulla prassi esecutiva e sulla direzione orchestrale barocca con alcuni tra i maggiori esperti del settore.
Svolge la sua attività esecutiva su due fronti: il primo lo vede in veste di  flautista, il secondo in veste di direttore di ampi organici vocali e strumentali. Ha espletato la sua attività in Italia: Festival Monteverdi, Musicantica Trento, Festival Barocco di Lecce, Aterforum di Ferrara, teatro Olimpico di Vicenza e Sabbioneta ed all’estero: Festival di Montecarlo, Wratislaw Cantans,  Bruges, etc. Ha registrato opere di G. Sammartini, A. Bon, A. Zani, A. Luchesi, F. Bertoni, F. Bianchi, A. Scarlatti e G. Rossini  per la RAI, ORTF, Tactus, Opus 111, Velut Luna, Stradivarius e altre case discografiche. Per l’etichetta Agorà ha registrato l’oratorio Davidis pugna et victoria di A. Scarlatti. Dopo aver insegnato presso i Conservatori di Bari, Pescara e Bolzano è oggi  titolare della cattedra di Flauto Dolce e Traversiere presso il Conservatorio di Milano. Dopo aver cooperato con la casa editrice Laterza nella realizzazione di ipertesti multimediali di carattere storico-musicale, collabora con l’Early Music Studio di Melbourne, la Fondazione Cini e la Fondazione Levi di Venezia, e diverse altre importanti fondazioni italiane e straniere. Ha pubblicato saggi sulla Prassi esecutiva vocale e strumentale barocca su riviste specializzate e in occasione di Convegni internazionali. Vanta la trascrizione di oltre  duemila manoscritti del Seicento e del Settecento i cui originali giacciono presso le più importanti biblioteche europee. E’ Direttore Artistico del Festival Lodoviciano di Viadana e del Festival Città di Crema. E’ stato insignito dal Presidente della Repubblica Italiana dell’alta onorificenza di Commendatore al merito per le sua ricerche sulla musica italiana del passato e la sua odierna riproposizione.

Jacopo Columbro. Diplomato in violino presso il Conservatorio «G. Verdi» di Milano sotto la guida del M° Fulvio Luciani, ha suonato in diverse formazioni cameristiche e orchestrali, quali l’Orchestra Barocca di Cremona, The World Orchestra (Spagna), l’Orchestra Giovanile del Festival Lodoviciano (in veste di primo violino). Si è esibito in numerose manifestazioni, come il Festival Lodoviciano di Viadana, la rassegna Ricerca d’Ascolto di Cremona, il Festival Città di Crema e presso varie sedi, quali la Sala Verdi del Conservatorio e la Chiesa di San Carlo al Corso a Milano, l’Auditorium Nacional de Madrid e il Palau de les Arts di Valencia. Si sta dedicando allo studio del violino barocco e ha preso parte a numerose prime mondiali assolute di autori italiani del XVII e XVIII secolo e alla realizzazione di alcuni cd per l’etichetta Tactus, sia in veste di violinista (Officium defunctorum di Lodovico da Viadana, Concerti di Vivaldi) sia di assistente alla registrazione (La Passione di Gesù Christo di A. Luchesi). Frequenta il corso di Composizione sperimentale presso il Conservatorio di Milano sotto la guida del M° Gabriele Manca.

Graziella Baroli si è diplomata in pianoforte con il maestro Antonio Beltrami e in clavicembalo con la professoressa Marina Mauriello presso il Conservatorio di Musica «G. Verdi» di Milano. Ha conseguito vari premi in concorsi pianistici e clavicembalistici e ha suonato come solista con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano. Attualmente collabora con diverse formazioni cameristiche. Ha partecipato per varie stagioni ai concerti della Gioventù Musicale e delle Serate Musicali e ha collaborato all’esecuzione degli opera omnia per clavicembalo di Johann Sebastian Bach e Domenico Scarlatti, a Milano e a Vienna. Ha inciso per la Sipario Dischi tutte le sonate per violino e clavicembalo di J.S. Bach con il violinista Claudio Marzorati. Recentemente ha partecipato come solista a un concerto con i Cameristi della Fenice ed è clavicembalista dell’Orchestra dell’Assunta in Vigentino. All’attività concertistica affianca un’intensa attività didattica nella scuola media statale a orientamento musicale,  dove insegna pianoforte, e, recentemente, ha svolto l’attività di supervisore ai tirocinanti del biennio specialistico per la classe di strumento presso il Conservatorio di musica di Milano.