Fondazione Marco Fodella, in collaborazione con il CCSF
musiche di
Vespasiano Roccia (sec.XVII)
Francesco Lambardi (1587-1642)
Jean De Macque (1548/1550-1614)
Scipione Dentice (1560-1635)
Scipione Stella (ca.1560-1630)
P. Francisco Soto (1534/1538-1619)
Ascanio Mayone (ca.1565-1627)
Bartolomeo Le Roy (ca.1530-1599)
Fabrizio Fillimarino (seconda metà sec.XVI)
Gesualdo da Venosa (1566-1613)
SCARLATTI
LAB Un progetto de "I Turchini" di Antonio Florio, Associazione "A.
Scarlatti" di Napoli, Conservatorio "S. Pietro a Majella" di Napoli
Maddalena Pappalardo, soprano
Candida Guida, contralto
Enrico Vicinanza, alto
Tommaso Rossi, Daniela D'Ambrosio, Raffaele Di Donna, flauti dolci
Giovanni Battista Graziadio, flauto dolce e dulciana
Rosario Di Meglio, viola da braccio
Francesco Aliberti, organo
Paola Ventrella, liuto
Concerto
di musica antica con l’intento di ricostruire il paesaggio musicale che
caratterizzò gli inizi dell’Oratorio filippino a Napoli. Nel 1586 San
Filippo Neri, che aveva già avviato a Roma la sua azione assistenziale
nei confronti dei deboli e dei giovani in cui parte essenziale era
rivestita dalla musica, inviò alcuni suoi collaboratori a Napoli per
crearvi la seconda Casa. Nacque l’Oratorio di Napoli (dal 1615 prese il
nome dei Girolamini) destinato a divenire uno dei centri più importanti
della produzione musicale napoletana di cui è rimasto un archivio con
quasi 2000 manoscritti dei più grandi autori napoletani tra Sei e
Settecento. Già l’antologia musicale filippina, Il Tempio Armonico (Roma
1599), comprendeva numerose composizioni di autori napoletani vicini
alla Casa Oratoriana: atto di nascita della tradizione musicale dei
Girolamini di Napoli, che nei due secoli successivi coinvolgerà i
massimi musicisti attivi a Napoli e soprattutto i giovanissimi allievi
dei quattro conservatori di musica, che cantavano laudi e frottole in
coro con grande abbondanza e diversità di strumenti.
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