Donne & Sacro

Sacro in Musica
Chiesa di San Fedele Domenica 19 aprile 2015 ore 17.00
Surge, o felix anima

Musica nei conventi femminili tra XVI e XVII secolo: mottetti e sonate di  Caterina Assandra e Isabella Leonarda 


PROGRAMMA

Caterina Assandra
(1590 – 1618ca.)
- Veni dilecte mi  (mottetto a 2 voci e basso continuo)

Isabella Leonarda (1620 - 1704)
- Queste ch’a Voi consagro (mottetto per soprano e organo)
- O Domine  (mottetto per alto e organo)
- Sonata XII op.16  per violino e basso continuo
- Surge o felix anima  (mottetto per soprano e organo)
- Adorate Jesu  (mottetto per alto e organo)

Caterina Assandra
-
Factum est silentium (mottetto a 3 voci e basso continuo)

Psallite Ensemble
Beatrice Palumbo, soprano
Marta Fumagalli, alto
Barbara Altobello, violino
Maria Cecilia Farina, organo

SINTESI
    “Quasi tutti i monasteri delle monache fanno professione di Musica, così del suono di più sorte d’instromenti musicali, come di cantare. Et in alcuni monasteri ci sono voci tanto rare, che paiono angeliche, e a sembianza di sirene allettano la nobiltà di Milano d’andargli  ad udirle”.
    Così si esprimeva nel 1595 lo storico milanese Paolo Morigia, a proposito della straordinaria fioritura di attività musicale nei conventi dell’Italia settentrionale tra XVI e XVII secolo. La musica liturgica veniva scritta e cantata dalle stesse suore, esperienza unica in cui si giungeva a un’ideale di più forte aderenza tra vita e l’ufficio divino, proprio attraverso il lavoro musicale.
    Oggi si conservano opere a stampa di diverse monache compositrici lombarde. Di particolare importanza fu lo stimolo dato dall’arcivescovo di Milano Federigo Borromeo (1595-1631), il quale era tanto persuaso della positiva influenza della musica sulla vita spirituale delle monache claustrali da donare loro degli strumenti. Così gli scriveva Suor Angela Flaminia Confalonieri, del monastero delle Umiliate di Santa Caterina a Brera: "Vi è una Monicha, et è quella che à insegnato à mi a cantare e sonare. [...]       
    Questa monicha sa componere, e così à composto assai moteti e gli soi fratelli gli fanno metter in stampa e gli vogliono dedicare a V.S.Ill. [...] Questa compositione è stata molto laudata, e credo che sarà di gusto alli monasteri."
    Molto ricco è l’elenco di monache che nei conventi del Nord Italia raggiunsero livelli d’eccellenza sia sul piano esecutivo sia su quello compositivo. Per non citare che alcuni nomi, nella sola città di Milano ricordiamo Claudia Sessa, Claudia Francesca Rusca, Chiara Margarita Cozzolani, Antonia Francesca Clerici, Maria Domitilla Ceva, Rosa Giacinta Badalla; a Pavia Caterina Assandra e Bianca Maria Meda; a Novara Isabella Leonarda. Molte di esse pubblicarono i loro lavori in vita e godettero di profonda stima da parte di colleghi dell’altro sesso, come testimoniano anche le dediche apposte sui frontespizi delle stampe.
    Il programma di oggi è imperniato sulle figure di Caterina Assandra e Isabella Leonarda. La loro musica presenta punte di alta qualità, ricca di dottrina e di profonda adesione espressiva ai testi. Devozione ed ardore mistico, scienza e raffinata invenzione connotano il mondo musicale di queste Muse conventuali.   

Caterina Assandra, nata a Pavia attorno al 1590 e morta nel 1618 ca., studiò il contrappunto con Benedetto Re, maestro di cappella nella cattedrale di Pavia, che la stimò al punto di inserire in una sua silloge un brano di lei come pure l’op.2 dell’ Assandra contiene due brani del suo maestro. Caterina visse nel monastero benedettino di Sant’Agata a Lomello. Delle sue numerose composizioni, si conservano gli interessanti Motetti a due e tre voci op.2 ( 1609), dedicati al Vescovo di Pavia Giovanni Battista Biglia.

Isabella Leonarda (Novara ca. 1620 - ca. 1700), detta la Musa novarese, fu probabilmente allieva del pavese Gasparo Casati, maestro di cappella nel Duomo di Novara dal 1635. Monaca e poi madre superiora del convento di S.Orsola nella sua città natale, fu autrice di  musica  vocale (mottetti, salmi, anche con strumenti) e  di musica strumentale. Molte sue opere furono  pubblicate in vita.