GABRIEL FAURÉ - PASQUALE CORRADO
Requiem - première
SHACKLETON con Takumi Motokawa
(Prevendita CLICCA QUI per informazioni 02 86352231)
Una grande meditazione sulla morte e sulla vita impernia il programma del 4 novembre.
Requiem (35’ ca), il nuovo lavoro composto da Pasquale Corrado per voce, ensemble, sintetizzatori ed elettronica, è eseguito in prima assoluta dal Syntax Ensemble, composto da nove musicisti, e diretto dallo stesso autore. Si tratta di una rielaborazione di un capolavoro della storia della musica, il Requiem che Gabriel Fauré scrisse nel 1886 in memoria del padre. Il brano segue le orme del Requiem di Fauré ricalcandone i contorni e perdendosi nella suggestione dei momenti peculiari. La partitura di Corrado si articola nello stesso numero di sezioni del Requiem di Fauré ma con durate differenti. Le figure gestuali ed articolative del Requiem, sia vocali che strumentali, riecheggiano all’interno della scrittura filtrate da processi che ne evidenziano tessiture timbriche, progressioni armoniche, pulsazioni ritmiche e densità di colori. Il mistero della morte è contemplato alla luce della speranza cristiana, in una forma musicale che segue la preghiera liturgica per i defunti. Nel Requiem di Fauré è assente ogni violenza e ogni contrasto; in esso prevale un sentimento di rassegnazione e di abbandono, a volte si potrebbe addirittura dire un desiderio di assenza e di silenzio, infatti Fauré ha centrato il suo Requiem sull'idea dell'eterno riposo. Il suo lavoro comincia e finisce con la parola requiem, che è d'altronde messa nel massimo rilievo ogni volta che ricorre nel testo. Decisamente lirico è tutto il Requiem, di un lirismo sommesso e intimo, che rifugge da ogni esteriore amplificazione sonora, ed è invece animato da una profonda melanconia. La raffinatezza delle tinte, la sobrietà del canto, l'eleganza dell'esposizione, la discrezione del porgere non nascondono nel Requiem dì Fauré la solitudine amara di chi ha preso coscienza della sconsolata impotenza dell'uomo e ne esprime una dolente, equilibrata accettazione.
Nella seconda parte, il britannico Shackleton, residente a Berlino, torna dopo due anni al San Fedele questa volta in compagnia del musicista Takumi Motokawa alle percussioni per un nuovissimo lavoro in uscita a ottobre. Il mondo sonoro di Shackleton fa pensare a viaggi notturni, alle ore crepuscolari o alle prime ore dell’alba quando la luce è soffusa, tenue e ancora non permette di distinguere bene i contorni, in cui appaiono visioni musicali suggestive, oniriche, a volte familiari a volte inquietanti, con immagini di tempi antichi che riemergono nella penombra. La spazializzazione della musica di Shackleton con il sistema audio di San Fedele è particolarmente efficace vista la tendenza dell’artista a procedere mediante una composizione stratificata degli elementi con diversi piani sonori sovrapposti. In generale, emergono in primo piano elementi melodici o di voce parlata o sussurrata ed elementi ritmici spesso in poliritmia, e in secondo e in terzo piano altri elementi che possono essere risonanze o elementi evocativi, come ad esempio frammenti frapposti, che stanno in mezzo, nelle pieghe di un ampio tessuto. In uno spazio acusmatico come questo, la ricchezza dei differenti piani sonori della musica di Shackleton invece di essere compattata e compressa viene al contrario dispiegata, allargata, amplificata e manifestata in tutta la sua poliedricità.
BIOGRAFIE
Pasquale Corrado (1979)
Compositore, direttore d’orchestra e produttore artistico, tra il 2001 e il 2008 si diploma in Composizione (con A. Solbiati) con il massimo dei voti e la lode, Direzione D’Orchestra (con D. Agiman), Pianoforte (con G. Ottaiano), Musica Corale e Direzione di Coro presso i Conservatorii di Milano, Potenza e Bari.
A Parigi frequenta l’IRCAM e continua il perfezionamento in Composizione con Ivan Fedele presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma diplomandosi con il massimo dei voti e la lode e ricevendo il Premio Petrassi 2011 consegnato in Quirinale dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. E’ fondatore e direttore del Syntax Ensemble con il quale ha iniziato una intensa attività concertistica che ha avuto il suo debutto nel Gennaio 2019.
Premiato in diversi concorsi sia nazionali che internazionali (tra i quali Basel Composition Competition 2017, Expo Competition Nutrire la Musica Milano, 7ma Biennale di Brandeburgo) ha ricevuto commissioni da importanti enti internazionali, tra i quali E n s e m b l e Intercontemporain – IRCAM, Fondazione Orchestra e Coro Nazionale di Santa Cecilia Roma. Ha realizzato colonne sonore e quattro opere liriche. I suoi lavori, editi da Suvini - Zerboni Milano e sono stati diretti, tra gli altri, da Antonio Pappano, Susanna Mälkki, Matthias Pintscher, Pascal Rophé, Marco Angius, Emilio Pomarico, Fabio Maestri, Jean Deroyer, Carlo Boccadoro, sono stati eseguiti all’interno di vari festival internazionali”.
Nella veste di direttore d’orchestra ha debuttato al Ticino Music Festival con il “Signor Bruschino” di G. Rossini. Il suo percorso lo ha portato a dirigere produzioni operistiche, sinfoniche e cameristiche in diversi festival nazionali ed internazionali.
Attualmente insegna Composizione presso il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di COMO e presso la Scuola Civica “Claudio Abbado” di Milano.
Gabriel Fauré (1845-1924)
Gabriel Urbain Fauré (Pamiers, 12 maggio 1845 – Parigi, 4 novembre 1924) è stato un compositore e organista francese. Con Debussy, Ravel e Saint-Saëns, è uno dei grandi musicisti francesi della fine del XIX secolo e dell’inizio del XX secolo. A nove anni va a Parigi per studiare alla Scuola Niedermeyer, che allora preparava gli organisti di chiesa e i maestri del coro. Vi studia undici anni con diversi musicisti di primo piano, fra cui Camille Saint-Saëns che gli illustra la musica dei compositori contemporanei (Robert Schumann, Franz Liszt). Nel 1870, Fauré si arruola nell’esercito e partecipa ai combattimenti per togliere l’assedio di Parigi durante la Guerra franco-prussiana. Durante la Comune di Parigi, si rifugia prima a Rambouillet e poi in Svizzera, dove insegna alla Scuola Niedermeyer che era stata trasferita lì. Torna a Parigi nell’ ottobre 1871 e diventa organista titolare della chiesa di Saint-Sulpice pur continuando a frequentare regolarmente il circolo di Saint-Saëns e di Pauline Garcia-Viardot. Vi incontra i principali musicisti parigini del tempo e fonda con loro la Société Nationale de Musique. Nel 1874, Fauré smette di lavorare a Saint-Sulpice e sostituisce alla Église de la Madeleine Saint-Saëns spesso assente. Quando quest’ultimo va in pensione nel 1877, Fauré diventa maestro del coro. Nello stesso periodo si fidanza con Marianne Viardot, la figlia di Pauline, ma il fidanzamento è presto rotto da Marianne. Deluso, parte per Weimar, dove incontra Liszt, poi va a Colonia per assistere alle rappresentazioni dei Nibelunghi di Richard Wagner. Fauré ammirava Wagner, ma fu anche uno dei pochi compositori della sua generazione a non risentire del suo influsso. Nel 1883, Fauré sposa Marie Fremiet, dalla quale ha due figli. Per mantenere la famiglia, Fauré prosegue nel suo lavoro di organista della Chiesa della Madeleine e dà lezioni private di pianoforte e d’armonia. Riesce ad avere il tempo per comporre solo in estate e con le sue composizioni non guadagna molto. In questo periodo Gabriel Fauré scrive diverse opere importanti, numerosi pezzi per pianoforte e canzoni, ma le distrugge quasi tutte dopo averle fatte eseguire, di esse conserverà solo qualche movimento per riutilizzarne i motivi. Durante la giovinezza, Fauré era molto felice, ma la rottura del suo fidanzamento e la sua sensazione di uno scarso riconoscimento dei suoi meriti musicali lo portarono alla depressione che egli, alla moda dell’epoca, chiamava “spleen”. Tuttavia, nel 1890, la fortuna gli arride. Fa un viaggio a Venezia, dove incontra degli amici e scrive diverse opere. Nel 1896 è nominato organista capo della chiesa della Madeleine e succede a Jules Massenet come professore di composizione al Conservatorio di Parigi. Insegna allora a grandi compositori come Maurice Ravel, George Enescu, Lili e Nadia Boulanger. Dal 1903 al 1921, Fauré fa anche il critico musicale per Le Figaro. Nel 1905 succede a Théodore Dubois come direttore del Conservatorio di Parigi. Vi porta numerose innovazioni. La sua situazione finanziaria diviene più rosea, cresce la sua reputazione di compositore e la sua depressione è solo un lontano ricordo. Fauré è eletto all’Institut de France nel 1909. Rompe allora con la vecchia Société Nationale de Musique. Ma il suo udito diminuisce e percepisce male le alte e le basse frequenze. La sua responsabilità al Conservatorio, unita alla diminuzione del suo udito, fanno sì che la produzione di Fauré si riduca molto. Durante la Prima guerra mondiale, resta in Francia. Nel 1920, a 75 anni, va in pensione dal Conservatorio. Malgrado ciò, continua a seguire i giovani compositori, in particolare i membri del gruppo dei Sei. Gabriel Fauré muore a Parigi nel 1924. Compositore prolifico, da menzionare tra le sue opere senz’altro sono il suo Requiem, l’opera Pénélope, la suite per orchestra Masques et Bergamasques (basata su musica per un dramma teatrale, o divertissement comique), e la musica per Pelléas et Mélisande. Scrisse anche musica da camera; i suoi due quartetti con pianoforte sono molto conosciuti. Altre opere di musica da camera comprendono due quintetti, due sonate per violoncello e pianoforte, due sonate per violino e pianoforte ed un certo numero di opere per pianoforte solo. È noto anche per alcune sue mélodies, quali Clair de lune, Après un rêve, Les roses d’Ispahan, En prière e alcuni cicli di mélodies, tra cui La Bonne Chanson su poesie di Verlaine.
Syntax Ensemble
Syntax Ensemble nasce a Milano nel 2018 come gruppo di musica contemporanea. Si afferma rapidamente come un riferimento nel panorama musicale italiano. L'ensemble è composto da musicisti provenienti dall'Italia e da alcuni paesi europei, tra cui Valentina Coladonato (voce), Fernando Caida Greco (violoncello), Maurilio Cacciatore (elettronica), Pasquale Corrado (direttore d'orchestra), Anna D'Errico (pianoforte e tastiere), Francesco D'Orazio (violino e violino elettrico), Marco Ignoti (clarinetti e fiati), Dario Savron (percussioni), e Maruta Staravoitava (flauti). Nel 2019 Syntax tiene la sua stagione concertistica inaugurale al Teatro Dal Verme di Milano, riscuotendo consensi di critica e un grande riscontro di pubblico. La serie di concerti dell’ensemble all’Auditorium San Fedele ottiene riconoscimenti per i suoi formati concertistici innovativi. Incorpora collaborazioni con artisti multimediali e crea dialoghi tra diversi repertori, risultando un'esperienza coinvolgente e stimolante per il pubblico. Syntax Ensemble si esibisce in festival come Milano Musica, Traiettorie Parma, Nuova Consonanza Roma, Amici della Musica di Firenze e Accademia Filarmonica Romana. Collabora con alcuni dei più importanti compositori del nostro tempo, ovvero Ivan Fedele, Toshio Hosokawa, Unsuk Chin, Beat Furrer, George Benjamin, Michael Jarrell, Marco Stroppa, Alberto Posadas, José Manuel López López, Klaus Lang, Dimitri Kourliandski, Francesco Filidei, Alessandro Solbiati, Gabriele Manca, a.o. Nel dicembre 2020 l’ensemble è insignito del premio “Vivere all’italiana in musica”, patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri italiano. Il premio consente al gruppo di realizzare Una sola moltitudine, un progetto audiovisivo con opere e nuove commissioni di compositori italiani. Syntax Ensemble si dedica anche a progetti didattici: dal 2019 al 2021 appare come ensemble in residenza alle masterclass internazionali di composizione tenutesi al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, nonché ai corsi internazionali del Festival Pontino di Sermoneta. Nel 2024 l’ensemble avvia una collaborazione con la Scuola Civica di Milano, collaborando con la classe di composizione di Giovanni Verrando.
Shackleton (1973)
Sam Shackleton nasce nel Lancashire, in Inghilterra. Partecipa a vari progetti musicali nel corso degli anni, suonando da adolescente in gruppi punk e in seguito esibendosi come parte di un duo dancehall con Earl Fontainelle (aka Vengeance Tenfold). Inizia a produrre musica su computer nel 2003, in un momento in cui si sta familiarizzando con il grime e il dubstep grazie agli incontri con Laurie Osborne (alias Appleblim). Nel 2005 fonda l’etichetta discografica Skull Disco con Appleblim, per conto della quale escono dieci LP nella movenza dubstep. Tuttavia i due cofondatori si discostano rapidamente dal solco del dubstep, con sonorità dei bassi sempre più aggressive e oscillanti, cercando qualcosa di più profondo, strano e sperimentale. Inoltre, brani come Blood on My Hands di Shackleton – remixato nel 2007 dal pioniere della minimal techno Ricardo Villalobos – spingono le cose più in là, gettando inavvertitamente le basi degli innumerevoli ibridi dubstep-techno sorti alla fine degli anni 2000 e nei primi anni del 2010. L’etichetta Skull Disco chiude nel 2008, ma in quel momento Shackleton sta già tracciando il proprio percorso personale mediante l’uso di complessi strati percussivi con modelli ritmici provenienti dall’Africa, dal Medio Oriente, dall’India, dai Caraibi e dal sud-est asiatico. Nello stesso anno Shackleton si trasferisce a Berlino dove pubblica l’album Three EPs per Perlon, un’etichetta nota nell’ambito della techno minimale. La sua opera successiva, Music For The Quiet Hour / The Drawbar Organ EPs, del 2012, è un lavoro monumentale di 137 minuti in cui spinge le sue strutture di ritmi complessi e le sue esplorazioni dub molto più in là che in precedenza. Negli ultimi dieci anni, continua a disegnare con personalità il suo mondo sonoro unico, a cavallo tra la sfera elettronica e quella sperimentale producendo una serie di LP collaborativi, con Pinch, Ernesto Tomasini, Vengeance Tenfold, Anika e Waclaw Zimpel.