THOMAS ANKERSMIT- live set con il sintetizzatore modulare Serge
FELICIA ATKINSON - live set con strumenti elettrici ed acustici, voce e live electronics
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Regia acusmatica Massimo Colombo
Conclude la rassegna primaverile di Inner_Spaces una serata con due musicisti della Shelter Press, una casa editoriale indipendente, nata nel 2007 con lo scopo di pubblicare libri d’arte, testi letterari e dischi di musica elettronica sperimentale.
Nella prima parte Thomas Ankersmit, con un progetto dedicato ai cinquant’anni del sintetizzatore modulare Serge, da due decenni lo strumento principale della carriera del musicista olandese. La sua musica, pubblicata dalle etichette Shelter Press, PAN e Touch, combina dettagli sonori intricati e cruda potenza elettrica, offrendo un’esperienza del suono estremamente fisica e articolata nello spazio. Fenomeni acustici come gli infrasuoni e le emissioni otoacustiche (suoni che provengono dall’interno della testa, generati dalle orecchie stesse) occupano un ruolo di primo piano nella sua pratica.
Ben diversa è la prospettiva di Félicia Atkinson, un’artista multidisciplinare tra ll mondo dei suoni e le installazioni visive, cofondatrice dell’etichetta Shelter Press. Pioniere di una nuova forma espressiva nella musica elettronica di genere stratificato che riunisce tastiere elettroniche (piano Fender Rhodes), strumenti acustici (pianoforte), mezzi digitali, la voce, la poesia, sussurri, ciuffi di rumore atmosferico in un flusso che reinventa la percezione quotidiana. Nei suoi lavori vengono abbozzate le coordinate di un mondo abitato da voci stratificate in racconti a vari livelli di storie astratte che alternativamente distendono e piegano il tempo e lo spazio, di cui l'artista può essere narratore senza necessariamente essere protagonista. Gran parte della musica di Félicia Atkinson ruota attorno a passaggi lenti e deliberati di testo parlato registrati a distanza estremamente ravvicinata, dove il tono della sua voce è colto in uno stato tra urgenza e distacco. Curiosamente, all’ascolto della musica dell’artista francese non si è disorientati, anzi, si percepiscono dei lineamenti familiari, tuttavia ricomposti in modo nuovo, il flusso lento e inesorabile costituisce un continuum che lascia all’ascoltatore un appoggio sicuro per seguire il lungo itinerario di ascolto che alla fine lascia un sapore di riconciliazione. Forse è in questo senso che va interpretata una convinzione della musicista riassunta in questa frase lapidare: “la musica riguarda il mistero e la riconciliazione”.
BIOGRAFIE
Thomas Ankersmit
Thomas Ankersmit è un musicista e sound artist che vive e lavora tra Berlino e Amsterdam. Suona il sintetizzatore Serge Modular, sia dal vivo che in studio, e collabora con artisti come Phill Niblock e Valerio Tricoli. La sua musica, pubblicata dalle etichette Shelter Press, PAN e Touch, combina dettagli sonori intricati e cruda potenza elettrica, offrendo un’esperienza del suono estremamente fisica e articolata nello spazio. Fenomeni acustici come gli infrasuoni e le emissioni otoacustiche (suoni che provengono dall’interno della testa, generati dalle orecchie stesse) occupano un ruolo di primo piano nella sua pratica. “Ankersmit costruisce un mondo musicale che sembra vivo e capace di andare ovunque, e tuttavia riesce anche a dare alla musica un forte senso di scopo strutturato, un grado di controllo compositivo insolito in quest'area delle esibizioni dal vivo. È il sottile equilibrio tra il senso di caos che minaccia di fare a pezzi tutto e la formazione controllata della musica in sezioni chiaramente definite di diversa intensità che eleva il lavoro al di sopra di quello di tanti contemporanei di Ankersmit.
Félicia Atkinson
Si è diplomata all'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-arts de Paris e ha anche seguito il corso pedagogico Bocal su iniziativa del coreografo Boris Charmatz. Musicista, artista sonora e visiva, Félicia Atkinson è nata nel 1981 a Parigi e vive in Normandia. Compone musica dall'inizio degli anni 2000. Ha pubblicato numerosi dischi e un romanzo su Shelter Press, l'etichetta ed editore che co-dirige con il marito Bartolomé Sanson. Per Félicia Atkinson, le voci umane abitano una certa ecologia accanto e all'interno di molte altre cose che non parlano: paesaggi, immagini, libri, ricordi, idee... L’artista francese crea opere visive e sonore che animano queste altre possibili voci in dialogo con le proprie, combinando registrazioni sul campo, strumenti MIDI ed estratti poetici in francese e inglese, installazioni su tessuto, disegni su carta e tela, sculture in argilla. Félicia Atkinson utilizza la composizione musicale e l'installazione plastica come mezzo per affrontare la vita immaginativa e creativa creando una sorta di mondo laboratorio, a casa e nei paesaggi che attraversa. Così le sue composizioni stratificate raccontano storie astratte che alternativamente distendono e piegano il tempo e lo spazio, di cui l'artista può essere narratore senza necessariamente essere protagonista. Félicia Atkinson ha collaborato con musicisti come Jefre Cantu-Ledesma, Chris Watson, Christina Vantzou e Stephen O'Malley, con ensemble come Eeklekto (Ginevra) e Neon (Oslo). Si è esibita in luoghi e festival come INA GRM/Maison de la Radio et la Philharmonie (Parigi), Issue Project Room (NYC), Barbican Centre (Londra), Le Guess Who (Utrecht), Sonic Acts (Amsteerdam), Atonal (Berlino), Henie Onstad (Oslo), Unsound (Cracovia) e Skanu Mesz (Riga)... Il suo lavoro è stato commissionato da registi (Ben Rivers, Chivas de Vinck) e case di moda (Prada, Burberry). Ha esposto in musei, gallerie e biennali, tra cui RIBOCA Biennial (Riga), Overgaden (Copenhagen), BOZAR (Bruxelles), La Criée (Rennes), Kunsthaus Bethanien Kreuzberg (Berlino), Espace Paul Ricard (Parigi) e MUCA ROMA (Città del Messico).