Il Mottetto mariano da Gesualdo a Schubert
Sacro in Musica
Chiesa di San Fedele Domenica 31 maggio 2015 ore 17.00
Il Mottetto mariano
Musiche di: Musiche di:
C. Gesualdo da Venosa, G. Aichinger, R. Dering, J. Pachelbel, G. Legrenzi, J.
Albrechtsberger, G. Rossini, F. Schubert
L’ultimo giorno del mese di maggio, mese di Maria, con un programma interamente composto di inni e preghiere mariane messi in musica tra il Seicento e l’Ottocento.
Le tre composizioni mariane di Gesualdo da Venosa sono tratte dalle due raccolte di musica sacra, Sacrarum Cantionum, apparse a stampa nel 1603. Qui, la scrittura di Gesualdo, rispetto alle opere scritte precedentemente (i primi quattro libri di Madrigali), appare più densa. D’altra parte, gli effetti di imitazione – che permettono di evidenziare certe parole o certe formule melodiche legate a particolare affetti – e le omofonie tra le voci, che rendono più intelligibili alcune parole, sono quasi dissolte.
Gli artifizi cromatici e le dissonanze appaiono con maggiore frequenza, come nel cromatismo discendente sulla parola “Christum” in Ave Regina coelorum, quasi ad esprimere l’umiltà con la quale il peccatore si rivolge al suo Redentore. In questo Mottetto, la Vergine Maria appare come la sola guida in grado di accompagnare il peccatore verso il pentimento e il perdono ed è a lei che tutte le preghiere sono rivolte a tale scopo.
In sintesi, con Gesualdo il linguaggio musicale è alla ricerca di una nuova dimensione armonica e vive ancora in equilibrio tra modalità di tonalità generando così sapienti approfondimenti dei colori e timbri che esaltano gli affetti del testo.
Muovendoci verso di noi, attraverso un brano a tre voci di rara eleganza e semplicità, lo Stabat Mater di Aichinger, e un altro brano a sei voci, l’Ave Virgo gloriosa di Dering, ci affacciamo al grande periodo del basso continuo di cui verranno offerti due esempi ad organico differente: il Magnificat di Pachelbel a quattro voci e il mottetto a voce sola Congratulamini mihi di Legrenzi.
Con Albrechtsberger e soprattutto con Rossini ci inoltriamo nell'Ottocento in cui l'accompagnamento strumentale diventa protagonista dialogante con l'ensemble vocale.
Il programma si chiude con la Salve Regina di F. Schubert e quindi col “ritorno” alle voci a cappella attraverso una scrittura omoritmica in cui la ricerca del colore armonico è esaltata da una vasta gamma dinamica.
PROGRAMMA
C. Gesualdo da Venosa (1560-1613):
- Ave dulcissima Maria SATTB
- Maria mater gratiæ SATTB
- Ave Regina coelorum SATTB
G. Aichinger (1565-1628): Stabat Mater SST
R. Dering (1580-1630): Ave virgo gloriosa SSATB
J. Pachelbel (1653-1706): Magnificat in Re Magg. SATB e bc
G. Legrenzi (1626-1690): Congratulamini Filiæ Syon S e bc
J.G. Albrechtsberger (1736-1809): Ave Regina coelorum SATB e bc
G. Rossini (1792-1868): Ave Maria SATB e Organo
F. Schubert (1797-1828): Salve Regina SATB
Ensemble Arione
Soprani: Dan Shen, Zhuang Yi Ting
Contralti: Kang Ni Ke, Jennifer Talavera
Tenori: Teo Aroni, Wu Wei
Bassi: Oliviero Pari, Filippo Tuccimei
Violoncello: Claudio Frigerio
Violone: Claudio Sgarro
Organo e direaione: Luigi Marzola
PREGHIERA DI SAN BERNARDO ALLA VERGINE MARIA
"O tu che nella perdurante instabilità della vita presente ti accorgi di essere sballottato dalle tempeste, senza un punto sicuro a cui appoggiarti, tieni ben fisso lo sguardo al fulgore di questa stella, se non vuoi essere spazzato via dagli uragani.
Se insorgono i venti della tentazione e incagli tra gli scogli della tribolazione, guarda la stella e invoca Maria.
Se sei spinto qua e là dalle onde della superbia, dell'ambizione, della calunnia, dell'emulazione, guarda la stella e invoca Maria.
Se l'ira, l'avarizia, la concupiscenza della carne squassano la navicella del tuo spirito, guarda a Maria.
Se, turbato per l'enormità dei tuoi delitti, confuso per la ripugnanza della tua coscienza, atterrito per l'orrore del giudizio di Dio, incominci a precipitare nel baratro della tristezza e nell'abisso della disperazione, pensa a Maria.
Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità, pensa a Maria, invoca Maria. Maria sia sempre nella tua bocca e nel tuo cuore ; e per implorare il soccorso della sua preghiera, non dimenticare i suoi insegnamenti. Se la segui, non smarrirai la via; se la preghi, non dispererai; se la pensi, non ti perderai; se ti sostiene, non cadrai; se ti protegge, non temerai; se ti guida, non ti affaticherai; se ti è propizia, giungerai alla meta; così sperimenterai in te stesso il motivo per cui giustamente è stato scritto: ”E il nome della vergine era Maria”. (San Bernardo)