JAMES HOLDEN / AKOS ROZMANN

INNER_SPACES PRIMAVERA 2024
Auditorium lunedì 22 gennaio 2024 ore 20.30

CONCERTO INAUGURALE

PRIMA PARTE
ÁKOS RÓZMANN (1939-2005)
12 Stations VI-I

Regia acusmatica, Dante Tanzi

SECONDA PARTE
JAMES HOLDEN (1979)
Live set: Imagine This Is A High Dimensional Space Of All Possibilities

Christopher Duffin, sassofono
James Holden, sintetizzatore modulare

Ingegnere audio: Massimo Colombo

 

ingresso € 20 / € 16 (studenti)
(Prevendita CLICCA QUI per informazioni 02 86352231)

PRESENTAZIONE

La stagione primaverile di Inner_Spaces, intitolata “Soglie immersive”, si inaugura con James Holden, artista britannico e fondatore dell’etichetta Border Community, che con quattro album in vent’anni ha aperto l’accesso a un nuovo mondo nella musica elettronica. Ogni uscita di Holden è infatti come una pietra di fondazione posta alla base di una dimensione specifica della creazione sonora. L’album di esordio The Idiots Are Winning del 2006 è una brillante, giocosa e ironica decostruzione di modalità e cliché della techno con apporti mutuati dall’IDM e dal minimalismo berlinese. Dopo sette anni di pausa, nel 2013, il musicista si riaffaccia nella scena discografica con The Inheritors, questa volta ricostruendo un arcaico folk immaginario della sua terra, con ostinati trasfigurati dalle sonorità in parte massicce e acide, in parte vaporose ed eteree, dei sintetizzatori. Il 2017 vede l’uscita di The Animal Spirits. È il tempo della rilettura personale della corrente del jazz spirituale ispirandosi a figure quali Don Cherry, Alice Coltrane e Pharoah Sanders. Tutto l’album è registrato dal vivo con una band di primo piano e con l’ambizione di rintracciare una musica senza confini, capace di fondere i generi e che appaia intrinsecamente fluida e viva. Infine, nel 2023, arriva il capolavoro di un James Holden quarantaquattrenne ormai maturo, Imagine This Is A High Dimensional Space Of All Possibilities, magistrale sogno ad occhi aperti, viaggio giubilante e fantastico nella dimensione nostalgica dell’utopia. Sarà questo ultimo lavoro alla base del live set di Holden tenuto in compagnia del sassofonista Christopher Duffin nello spazio acusmatico dell’auditorium San Fedele. Una sintesi ammirevole che attraversa continenti, paesaggi, stilemi musicali propri di Holden procedendo in una direzione che avanza senza potersi girare indietro, come fa pensare l’ultimo brano dell’album, You can never go back.
    
La prima parte della serata ha un carattere inedito perché viene proposta la diffusione acusmatica dell’opera di un autore quasi mai presentata in sala da concerto. È una sequenza di trenta minuti tratta dall’ultima delle Dodici Stazioni dell’ungherese Ákos Rózmann (1939-2005), per molti anni organista della cattedrale cattolica di Stoccolma, autore di alcuni monumentali cicli di composizioni di musica concreta dalle sonorità altamente drammatiche, con titoli spesso ispirati dalla liturgia della Messa. La Dodicesima Stazione composta nel 2000 utilizza frammenti di registrazioni di pianoforte preparato e voci realizzate in studio e poi ampiamente rielaborate e ricombinate per rappresentare il dramma dell’itinerario esistenziale in una prospettiva penitenziale. Scrive a questo proposito l’autore: l'uomo incontra diverse difficoltà e sofferenze attraverso il suo vagare. Si tratta di forze tra le quali è in corso una lotta continua, al punto che l’uomo non è capace di controllare e presiedere queste forze. Viene sballottato su e giù, impotente, come fiocchi di neve nella tempesta: pensieri e sentimenti caotici, gioia e sofferenza, che scorrono senza interruzione come un fiume che non ha inizio né fine. Tutti questi sono i frutti delle nostre azioni.

BIOGRAFIE    
James Holden (1979)
James Alexander Goodale Holden (nato il 7 giugno 1979) è un artista e dj britannico di musica elettronica. Dopo aver iniziato la sua carriera come dj e produttore, Holden si è dedicato ampiamente alle performance dal vivo. Ha studiato matematica all'Università di Oxford. Ha iniziato la sua carriera nel 1999 all'età di 19 anni e ha rapidamente ottenuto un riconoscimento più ampio con l'uscita del singolo Horizons, che ha creato con il software freeware Buzz. Negli anni successivi Holden ha pubblicato numerosi singoli e remix su varie etichette tra cui Lost Language, Perfecto Recordings e Positiva Recordings. È stato membro dei Mainline (insieme a Duncan Ellis e Hywel Dunn-Davies) e ha lavorato con la cantante Julie Thompson come Holden & Thompson. I suoi remix in questo periodo includono artisti come Madonna, Britney Spears, Depeche Mode, New Order, Nathan Fake e Kieran Hebden e Steve Reid. Nell'aprile 2006, il suo album James Holden At The Controls è "album del mese" di Mixmag. La sua etichetta Border Community è stata fondata nel 2003 e con il singolo di Holden A Break in the Clouds ha dato il via alle carriere di molti giovani artisti, tra cui Nathan Fake, Fairmont, Luke Abbott e The MFA. Nel 2006, la Border Community ha pubblicato The Idiots are Winning. Questo album di "musica elettronica sciolta, contorta e suggestiva" è stato descritto da The Guardian come "il debutto più sorprendente nella musica elettronica dai tempi dell’album Music Has the Right to Children dei Boards of Canada". Nel 2013, Holden ha pubblicato il suo secondo album The Inheritors, un album "rivelatore e intrigante di frizzante bellezza pastorale e dura costrizione ritmica". Dopo l'uscita del disco, Thom Yorke ha invitato Holden a supportare la band di Yorke, Atoms For Peace, nel loro tour negli Stati Uniti. In questi spettacoli Holden si esibiva con un sintetizzatore modulare insieme al batterista Tom Page (del duo elettronico sperimentale Rocketnumbernine e The Memory Band). Questa transizione dai dj set alla performance dal vivo è stata un importante sviluppo nella carriera di Holden. Il terzo album, The Animal Spirits. vede Holden alla guida di una band di cinque elementi con batteria dal vivo, sassofono, altri fiati e strumenti nordafricani. Così Holden ha creato un "gruppo jazz spirituale che suona musica folk / trance" pur mantenendo il suo "synth sempre stridente... in primo piano e al centro". La musica è stata registrata dal vivo, senza modifiche o sovraincisioni, ed è stata influenzata sia nel suono che nel concetto dalle opere di Don Cherry, Alice Coltrane e Pharoah Sanders. L’ultimo lavoro di Holden è Imagine This Is A High Dimensional Space Of All Possibilities che ha riscosso molto apprezzamento dalla critica.

Ákos Rózmann (1939-2005)
Figura storica della musica elettronica, realizzatore di cicli di opere tra i più monumentali e drammatici del ventesimo secolo. Rózmann nasce a Budapest. Studia composizione con Rezső Sugár tra il 1957 e il 1961. Dal 1961 in poi frequenta l'Accademia di Musica Franz Liszt, studiando composizione con Endre Szervánszky e organo con Sebestyén Pécsi. Dopo aver conseguito il diploma lavora come insegnante di lettura della partitura. Alla fine degli anni Sessanta compone musiche da film per la Mafilm. Nel 1971 si reca in Svezia per studi di composizione con Ingvar Lidholm al Royal College of Music di Stoccolma. Inizia anche a lavorare all'Elektronmusikstudion (EMS, lo studio di musica elettroacustica di Stoccolma). Il primo risultato dei suoi esperimenti è Impulsioni, un ciclo di brevi brani elettronici del 1974, che vince il terzo premio al Concours International de Musique Électroacoustique di Bourges nel 1976. Nel 1974 Rózmann si stabilisce a Stoccolma, trascorrendo il resto della sua vita nella capitale svedese e nei suoi dintorni. Dagli anni Settanta in poi pensa alla musica elettroacustica registrata come l'unico mezzo adatto per le sue idee creative. La sua prima apparizione pubblica come compositore è in occasione della creazione di Bilder inför drömmen och döden (Immagini di sogno e morte) nel 1978. Dal 1978 per diciannove anni è organista presso la Cattedrale cattolica di Stoccolma. Il 1978 è anche l'inizio del suo secondo lavoro di grandi dimensioni, Tolv stationer (Dodici Stazioni), il primo a utilizzare suoni registrati di origine acustica (mentre i due precedenti utilizzavano materiale interamente sintetico). Questo ciclo di più di sei ore impegna Rózmann fino al 2001, risultando in un'opera. Le prime parti sono presentate in anteprima alla Casa della Cultura di Stoccolma nel 1984. Nel 2014 le edizioni Mego Records pubblicano un cofanetto da 7 CD dell'intera serie delle Stazioni. All'inizio degli anni Ottanta Rózmann inizia a costruire uno studio elettroacustico privato nel seminterrato della cattedrale cattolica di Stoccolma. Inoltre continua a lavorare all'EMS dove rimane un assiduo frequentatore fino alla fine della sua vita. Tra il 1980 e il 2005 compone una serie di otto opere elettroacustiche, ciascuna con il titolo Orgelstycke (Pezzo d'organo). I suoni dell'organo sono il suo materiale di base più apprezzato, oltre alla voce umana e ai suoni della cetra, di strumenti ad arco e del pianoforte preparato. Il terzo ciclo di epica lunghezza, Rytmer och melodier (Ritmi e melodie), è composto nel 1987. Mentre quasi tutte le sue composizioni sono eseguite in Svezia durante la sua vita, solo una è eseguita in un concerto pubblico nel suo paese natale, l'Ungheria. Nel 1997 termina De två med tre instrument (Due, con tre strumenti). Nel gennaio 2005 completa il suo ultimo lavoro, Orgelstycke nr III/a (Pezzo d'organo Nr. III/a), riprendendo un'idea concepita negli anni Ottanta. Durante cinque pomeriggi consecutivi nel quadro di Stockholm New Music Festival, è eseguito il suo ciclo Gloria preceduto da Orgelstycke nr IV (Kyrie eleison), sotto il titolo collettivo Mässa (Messa). Il ciclo Gloria, un'ampia trasposizione musicale del corrispondente testo liturgico della durata di sette ore, viene composto tra il 1989 e il 2004.