Auditorium San Fedele
Lunedì 11 Ottobre 2021
ore 19:00 Concerto
Musica/parola & elettronica
Biglietti clicca qui
PROGRAMMA
Venerdì 11 Marzo 2022
OSCAR BIANCHI
PRIMORDIA RERUM 2003 (11')
per Soprano, Flauto, Clarinetto, Violino, Violoncello e Pianoforte
ALESSANDRO MELCHIORRE
SoNaR (per cinque strumenti) 2019 - (10’)
per Flauto, Clarinetto, Violino, Violoncello, Pianoforte
FAUSTO SEBASTIANI
ERRATIC TIME II
per Flauto, Clarinetto in sib, Vibrafono, Violino, Violoncello e Pianoforte
prima esecuzione assoluta
AGATA ZUBEL
WHAT IS THE WORLD (2012)
per Voce, Flauto, Violino, Violoncello, Pianoforte
Testo di Samuel Beckett
IVAN FEDELE
X-TENSION 3 (2020) (16’ ca.)
per Flauto, Clarinetto, Percussioni, Pianoforte, Violino, Violoncello ed Elettronica
Auditorium San Fedele
via Ulrico Hoepli 2/b, Milano
Prezzi: €10 intero, €8 studenti
Musica/parola & elettronica
Il secondo appuntamento della stagione del Syntax Ensemble prende sempre ad oggetto il rapporto che esiste tra parola e musica: un viaggio che parte dall'antichità a cui fa riferimento il brano di Oscar Bianchi "Primordia Rerum" (con testi estratti dal De Rerum Natura di Lucrezio) in cui l'antico poeta latino svela una visione dell'esistenza unica e commovente; era il poeta dell'atomismo, della consapevolezza di un senso di appartenenza universale. Colpito dalla sua fine e mistica percezione, Bianchi ha rappresentato – nella prima parte del brano – il suo “atomismo bio-mistico” tramite la linea vocale molto frammentata: i fonemi cantati ed eseguiti dalla cantante rappresentano quello che gli atomi rappresentavano per Lucrezio. L'ensemble è partecipe di quest'esperienza fonetica diffondendo l'energia che una così intensa attività vocale accumula nella sua espressione.
La seconda parte invece è l'omaggio letterale, un cui appaiono alcuni estratti dal De rerum natura sotto forma di significati completi e comprensibili.
Proseguiamo il nostro percorso con "SoNar" di Melchiorre. Il titolo fa rimando al termine (Sound and Navigation Ranging) che indica un’attrezzatura che individua, mediante la trasmissione e la ricezione di onde sonore, la presenza di corpi nell'acqua. Naturalmente è un mezzo indispensabile per i sottomarini...
Mi affascinava l'idea che per orientarsi ci si affidasse al suono e non alla luce, all'orecchio e non all’occhio...
Mi piace pensare che oggi il suono e l’orecchio possano riprendere (ri-ambire a detenere) questa funzione di orientamento ormai troppo spesso demandata soltanto all’occhio, al vedere; già Korzybski notava (e Grisey ce lo ricordava) come tra mappa e territorio vi fossero differenze irriducibili, non riconciliabili. La partitura (la rappresentazione della musica) non è la musica (che non esiste se non ci sono i suoni e se questi non vengono ascoltati).
Il brano si dipana a partire da una situazione turbolenta e quasi disordinata per trovare pian piano un ordine, un approdo calmo e meglio definito.
Mentre scrivo queste brevi note i dettagli della rotta non sono ancora del tutto chiari; a renderli noti servirà sonàr, accentazione veneziana del titolo particolarmente pertinente e ben accetta.
Nelle composizioni di Fausto Sebastiani, l'autore ha spesso riflettuto sul ruolo del “tempo nella forma musicale”.
Colpito dall’affermazione di John Berger “la musica porta al centro il tempo”, questo pensiero ha ispirato alcuni suoi brani dal titolo Erratic Time.
In Erratic Time II, composto per il Syntax Ensemble, prosegue una riflessione sul concetto di tempo, sia esso immaginato nella possibilità̀ di scolpire una forma in ogni brano musicale, sia pensato nel suo significato più̀ generale. Desidera riflettere su quelle dinamiche relative al tempo che influenzano la nostra quotidianità, come l’impatto di avvenimenti eccezionali o gli effetti della recente clausura.
La flessibilità e la frammentazione degli eventi, l’improvviso rallentamento e dilatazione delle attività, l’emergere del silenzio e della riflessione nei mesi della quarantena, la vertigine della reciproca velocità e lentezza, fanno intuire che oggi “essere nel tempo” è un’esperienza basilare del vivere quotidiano, esposta a divergenti campi di forza.
In Erratic Time II questa condizione è evocata mediante scelte compositive sul tempo musicale realizzate e diversi livelli: l’accelerazione o decelerazione di una linea ritmica; l’impiego di “durate” difficilmente quantificabili e definite piuttosto da parametri ulteriori, ad esempio legate all’agogica o al mutamento di timbro; la scelta di “figure musicali” che possono modificare, accelerare o rallentare la velocità di alcune loro componenti. La forma si rivelerà un tracciato in cui “momenti di energia espressiva” entrano in collisione l’uno con l’altro mentre il tempo sarà immaginato come plurale, multiforme e concretamente legato al timbro, alla qualità del colore del suono.
In Agata Zubel il testo (e la musica) ci pone davanti ad interrogativi importanti dell'essere artista quando ci si appresta a scrivere musica avendo a mente un testo:
Cos'è la parola?
Cos'è la musica?
Una voce e quattro strumenti non diranno altro di più rispetto alle parole di un amico afasico.
… fra i tratti di un poeta e i pensieri di un compositore...
Dov'è la forma?
In un circolo di parole non dette e suoni che riecheggiano
Cosa sono i commenti?
Dieci minuti di ciò che è impossibile esprimere
Concludiamo con Ivan Fedele ed il suo X-Tension 3 che si sviluppa secondo un’alternanza continua di “pulsazioni” e “nebulose” che si succedono con la tecnica del fade-in/fade-out. L’elettronica in tempo reale “estende” digitalmente le tecniche compositive con le quali sono state realizzate le diverse sezioni, utilizzando principi di distorsione, granulazione, armonizzazione e filtraggio del suono concreto. L’estetica principale su cui si basa la composizione è quella dell’accumulazione del materiale sonoro secondo una logica “generativa” piuttosto che “figurale” dello stesso.
Il Syntax Ensemble, nato nel 2018 dall'incontro del compositore e direttore d'orchestra Pasquale Corrado, del compositore Maurilio Cacciatore e del violoncellista Michele Marco Rossi raduna alcuni dei migliori musicisti del panorama nazionale ed europeo: l'aver riunito in un progetto collettivo una serie di musicisti con una già affermata carriera solistica internazionale è una delle caratteristiche che rappresentano l'unicità dell'ensemble, forte anche della qualità e originalità della proposta artistica e dei programmi da concerto, che affrontano un repertorio di caratura internazionale. Nel 2019 l'ensemble ha esordito nella prima stagione concertistica presso il Teatro Dal Verme di Milano, ottenendo fin da subito unanimi consensi di pubblico e critica, successo che si è riconfermato – non ostante le note condizioni sanitarie – a settembre e ottobre 2020, in occasione dei concerti della seconda stagione.
Pasquale Corrado, direttore
Valentina Coladonato, voce
Maruta Starvoltava, flauto
Marco Ignoti, clarinetto
Francesco D’Orazio, violino
Fernando Caida Greco, violoncello,
Alfonso Alberti, pianoforte
Dario Savron, percussioni
Maurillo Cacciatore, elettronica