PROGRAMMA
Henri Purcell (1659-1695)
Fantasie a tre Z. 732, 733, 734
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Trio in Do minore op. 9 n. 3 (1797)
I. Allegro con spirito
II. Adagio con espressione
III. Scherzo. Allegro molto e vivace
IV. Finale. Presto
Max Reger (1873-1916)
Trio in re minore op. 141b (1915)
- Allegro
- Andante sostenuto
- Vivace
Pietro Bernardin, violino
Francesca Monego, viola
Marco Bernardin, violoncello
Viene proposto un viaggio musicale che abbraccia un arco temporale di oltre tre secoli ma seguendo la tematica comune del sogno e della visione. All’inizio, i velati spunti contrappuntistici delle Fantasie di Purcell a tre voci evocano le immagini di un sogno che procede lentamente attraverso dei simboli arcaici. Il Trio in Do minore op.9 n. 3 è un capolavoro del primo Beethoven. In esso si alternano situazioni di sogno e realtà, talvolta il confine tra i due ambiti si attenua. Due elementi drammatici caratterizzano il Trio. Il primo è il vivace contrasto di tonalità maggiore e minore, con un evidente richiamo della simbolica luce/tenebra. Il secondo elemento del dramma musicale è il contrasto dei movimenti ascendenti e discendenti, come due modi diversi di vedere la stessa immagine. Le ultime note del Finale, un ironico e leggerissimo arpeggio in Do maggiore, rompono l’incantesimo del sogno. Il momento onirico ritorna un’ultima volta con il sorprendente Trio in re minore op. 141/b di Max Reger, del 1915, tra le più riuscite composizioni da camera del musicista tedesco, opera scritta un anno prima di morire.