Perini Alessandro

Centro Culturale San Fedele 2010 - 2013 
Alessandro Perini (1983)

(Foto di Paride Galeone)
Ha iniziato il suo percorso compositivo a 17 anni quando, allievo del Conservatorio di Como ha conosciuto Luca Francesconi il quale, oltre allo studio accademico, lo ha fatto entrare in contatto con la musica del nostro tempo. In seguito ha proseguito gli studi al Conservatorio di Como con Ivan Fedele. Proprio l’incontro con questi due Maestri ha segnato profondamente il suo modo di pensare la musica tanto che, nel 2009, decide di proseguire gli studi con Luca Francesconi in Svezia, a Malmö. Si è inoltre laureato in Scienze e Tecnologie della Comunicazione Musicale all’Università Statale di Milano e diplomato in Musica Elettronica e Tecnologie del Suono al Conservatorio di Como con Giovanni Cospito. Questi studi hanno contribuito ad ampliare il suo pensiero compositivo ponendo l’attenzione sulla funzione dei nuovi media e della materia visuale (oltre che sonora). In questa direzione va intesa l’idea di fondare il Gruppo Làbun che si occupa della ricerca sul campo delle arti multimediali (luci, suono, video, interazione). Nelle parole dello stesso compositore “quello che vedo di più interessante nella mia ricerca è appunto l’”aumentazione” del piano musicale grazie alle nuove tecnologie: in particolare trovo affascinante la possibilità di gestire ambienti video interattivi a partire dalla musica”. L’interesse nei confronti della musica elettronica si riflette anche nella sua produzione strumentale, come avviene, ad esempio in Lumina (per cinque esecutori), pensato come un lavoro di musica elettronica prodotto con strumenti acustici. Alla base di questa composizione vi sono, infatti, due particolari aspetti della musica elettronica: la musica concreta e i suoni di sintesi; le diverse sezioni che si intrecciano in questo lavoro ripensano questi due approcci della musica elettronica, declinandoli attraverso suoni prodotti da strumenti tradizionali. La possibilità di far dialogare linguaggi differenti e ambiti artistici anche molto lontani sembra essere uno degli obiettivi del percorso intrapreso  da Alessandro Perini, in una continua ricerca tra pratica strumentale e orizzonte tecnologico.

PRESENTAZIONE OPERA
La mia passione per la multimedialità: quello che mi aspetto e che vedo di più interessante nella mia ricerca è appunto l'"aumentazione" del piano musicale (strumentale o elettronico) grazie alle nuove tecnologie: in particolare trovo affascinante la possibilità di gestire ambienti video (o sistemi luminosi, o altro ancora) interattivi a partire dalla musica. Trovo il rapporto tra la musica e gli altri livelli percettivi una faccenda tanto delicata quanto affascinante da trattare, così come mi è capitato in alcuni lavori che reputo interessanti: "Click for details" , un brano quadrifonico di sintesi, in cui il concetto di "bianco" stabilisce un ponte tra l'oggetto sonoro "click" (rumore bianco concentrato in un solo istante) e le scariche puntuali di luce bianca che scaturiscono da un sistema audioreattivo di fari LED; la suite ancora in lavorazione "Borgesian zoo" , in cui il sistema video reagisce alla musica eletroacustica a sei canali, e pensata per un'installazione interattiva; il recente brano per chitarra elettrica/MIDI, live electronics e live video "La escritura del dios", che terminerò in queste settimane per il chitarrista svedese Stefan Östersjö.
Per quanto riguarda la mia musica strumentale, ritengo importanti due opere in particolare: "Lumina" del 2005, per quintetto, prima esecuzione di alto livello di un mio brano, finalista al concorso "...a Camillo Togni"; più recentemente "Exploración de la biblioteca de Babel", commissione della Biennale di Venezia 2010, per 12 archi. Mi sembra però che nell'ambito della musica strumentale l'esperienza sia fondamentale per evitare, al possibile, quei problemi formali che si presentano al primo ascolto del pezzo, quando invece, per quanto riguarda il medium elettronico e il video, il feedback immediato sia di grande aiuto per garantire un certo grado di efficacia del prodotto finito; per questo ritengo sia necessario, per la mia crescita, cercare sempre di più il contatto con gli esecutori e con gli strumenti musicali stessi.