Rodriguez-Valenzuela Manuel

Centro Culturale San Fedele 2010 - 2013 
Manuel Rodriguez Valenzuela (1980) Selezionato per il secondo anno

Ha iniziato a studiare composizione presso la Escola Superior de Musica de Catalunya. Si interessa alle interrelazioni tra musica e arti visuali. Nel 2007 ha insegnato musica ai nativi dell’Amazzonia peruviana. Nello stesso anno ha studiato presso la Sibelius Academy di Helsinki e ha frequentato workshop con diversi compositori tra cui Beat Furrer, Michael Lévinas, Kaija Saariaho e Esa-Peka Salonen. Attualmente vive a Berlino dove sta sviluppando alcuni progetti per il Festival Musica Nova in Finlandia e un nuovo lavoro pianistico in Brasile.
Nel definire il suo stile parla di approcci molto differenti in relazione ai diversi lavori, nel tentativo di esplorare nuovi territori. Tra gli elementi che accomunano la sua ricerca in questi anni va sottolineata l’attenzione ai grandi contrasti dinamici e l’interesse nei confronti della chiarezza nell’utilizzo delle strutture e dei materiali compositivi. Un altro elemento centrale nella comprensione della sua musica è l’attenzione rivolta al concetto di percezione e di comunicazione. Gli elementi di derivazione visiva o teatrale rivestono una grande importanza nella poetica di Manuel Rodriguez Valenzuela, così come anche la continua ricerca di un personale colore strumentale, specialmente per quanto riguarda la musica per ensemble. In questo senso si colloca un lavoro come “Fang” per nastro e 15 esecutori, in cui l’incandescente materia sonora (organizzata attraverso sezioni in cui si alternano o si intrecciano gesti musicali differenti) prende forma a partire da un tempo pulsato che costituisce il motore dell’intera composizione e sul quale, progressivamente, si stratificano dei frammenti scalari ascendenti fino a far esplodere la stessa struttura che li conteneva, lasciando emergere un nuovo  colore sonoro, che caratterizza la sezione conclusiva.  Un complesso rapporto di interrelazioni tra suono e rumore caratterizza invece “Cuarteto Arbol” per quartetto d’archi amplificato, in cui l’utilizzo di tecniche strumentali estese permette la costruzione di un ambiente sonoro cristallizzato pensato sul bordo del silenzio, ma capace anche di improvvise escursioni dinamiche. In “Three pieces for ensemble” l’attenzione di Manuel Rodriguez Valenzuela si concentra sull’idea di spazio acustico: i tre movimenti che compongono questo lavoro presentano, infatti, tre differenti disposizioni degli strumenti nello spazio (sottolineate dall’indicazione della possibilità di utilizzare differenti modalità di illuminazione del palco, nei differenti movimenti); in “Those shadow”, il terzo movimento di questo ciclo, la funzione del direttore diviene, inoltre, di estrema importanza: i suoi gesti, indipendenti dalla musica che ascoltiamo, acquisiscono una valenza teatrale; il direttore esegue una musica immaginaria divenendo, in questo modo, una sorta di attore che catalizza l’attenzione del pubblico, pur non producendo alcun suono.
La musica di Manuel Rodriguez Valenzuela si esprime nella continua tensione tra slanci materici e ricerca timbrica in una costanze attenzione per i risultati percettivi del suo lavoro.
Sito Internet: rodriguez-valenzuela manuel